Arrivare a Napoli e sostituire Edinson Cavani non era facile. Non lo era nemmeno per uno come Gonzalo Higuain, abituato alla pressione del Santiago Bernabeu ed al peso di una maglia come quella del Real Madrid. Per il numero 9 azzurro è stata una stagione particolare, la prima (si spera) di una lunga serie all’ombra del Vesuvio. Una stagione fatta di alti e bassi, picchi elevatissimi e cadute rovinose che ne hanno condizionato e mutato il giudizio da settembre ad oggi.
Prima della gara di ieri pomeriggio, i 14 gol del Pipita in campionato venivano visti da una parte della tifoseria come un piccolo fallimento, soprattutto alla luce dei 4 rigori tirati e delle 18 marcature realizzate da Tevez (senza penalty) e da Immobile. Il calcio però ribalta tutto in novanta minuti ed è bello anche per questo. La tripletta inflitta alla Lazio ha infatti rilanciato le ambizioni di Higuain, portandolo a sole due lunghezze dalla vetta della classifica capocannonieri.
I numeri parlano chiaro: 17 reti in serie A, 4 in Champions, 2 in Coppa Italia ed 1 in Europa League. Meglio di lui, in Italia, nessuno. E l’alieno Cavani? Alla prima stagione in azzurro, il Matador ne fece 33 complessivi. Il Pipita è a 24, con un infortunio che lo ha condizionato per oltre un mese e con ancora sei gare (5 di campionato e la finale di Coppa) da disputare.
I giudizi sul bomber argentino dunque si sono nuovamente capovolti. E se vincesse la classifica capocannonieri…