Cari tifosi, siamo ancora a martedì. Eh si, da quando non ci sono gli impegni europei azzurri a metà settimana e da quando resta solo la finale di Coppa Italia da disputare, la settimana sembra proprio non passare mai. Si pensa al lavoro, alla famiglia, agli amici, con poche distrazioni: lo stress aumenta fino ad esplodere come una mina sabato, quando finalmente torna il campionato, pronti per una bella overdose di calcio. Da una gara all’altra di Higuain e soci infatti, c’è un lasso temporale alquanto infinito, intervallato da allenamenti, interviste, analisi, critiche e tante, tante indiscrezioni di mercato. E’ solo metà aprile eppure già si stilano liste di nomi dei futuri innesti voluti da Bigon, Benitez e De Laurentiis, così come di partenopei che in estate potrebbero cambiare aria, non rientrando più nel progetto del Napoli del futuro. Tutto molto prematuro, ma è questo lo scotto da pagare quando la stagione volge ormai al termine e soprattutto, la classifica sembra ormai fin troppo definitiva in attesa di emettere i suoi verdetti definitivi.
Eppure c’è ancora tanto da lavorare e nuovi traguardi da raggiungere a breve termine, tra i quali la conquista matematica del terzo posto, un buon filotto di risultati utili consecutivi, la consapevolezza di una nuova maturità da sfruttare per il prossimo anno ed ancor di più c’è da alzare al cielo di Roma la Coppa Italia, che potrebbe rendere ancor più soddisfacente la prima stagione del nuovo Napoli. I presupposti per fare bene ci sono tutti ma adesso, proprio ora, c’è da mantenere il ritmo e non fermarsi. “Don’t stop me now” cantavano gli indimenticati Queen, “Il bello deve ancora venire” intonava Ligabue, “Sin prisa pero sin pausa” predica invece Rafa Benitez al popolo di Partenope, che a week end alterni si ritrova a seguire con costanza al “San Paolo” le gesta dei propri beniamini rinnovandogli la fiducia al di là del risultato.
Anche l’affetto dei tifosi però ha bisogno di rassicurazioni, ancor di più dopo l’ennesimo banco di prova superato dei biglietti della finale di Coppa Italia, andati a ruba in pochissime ore. Ora tocca al Napoli dare un’altra importante risposta già sabato contro l’Udinese, per dimostrare che è cresciuto e non è più l’adolescente in preda a numerosi sbalzi d’umore, gestendo al meglio pressioni, motivazioni ed influenze esterne. Chi si ferma è perduto e, per quanto il periodo possa sembrare tranquillo è disteso, è proprio ora che inizia il bello.
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