Il campionato ormai volge al termine ma i big match sono tutt’altro che esauriti. Sabato sera a “San Siro” saranno di scena Inter e Napoli, per una gara dal risultato più che aperto e che vedrà in campo non sono numerosissimi fuoriclasse ma anche tanti ex dei due club, tra i quali Campagnaro, Rolando, Pandev ed, ultimi ma non ultimi, i due tecnici Walter Mazzarri e Rafa Benitez. Storie molto diverse, così come il rapporto con le ex squadre: anni lunghi ed intensi quelli del toscano sotto l’ombra del Vesuvio terminati però in maniera improvvisa ed amara, solo pochi mesi invece per lo spagnolo a Milano, con un addio doloroso e che rappresenta ancora una ferita nel suo orgoglio, l’unica macchia di un curriculum da far invidia a chiunque.
LIVERPOOL-MILANO ANDATA E RITORNO. L’avventura di Benitez a Milano non è durata tanto: pochi mesi dal luglio al dicembre 2010, dove ha vinto Supercoppa italiana e Mondiale per club. Se due trofei in bacheca non erano poi così male, il bilancio iniziale in campionato è stato da dimenticare: tra infortuni e defezioni, il tecnico spagnolo non ha mai avuto a disposizione la rosa al completo, lamentando di un mercato incompleto e poco qualitativo. Alti e bassi nelle prime giornate, non riuscendo mai a trovare la giusta empatia né con la piazza né con la rosa a disposizione: proprio per queste ragioni viene additato di non essere pronto per il calcio italiano ed esonerato sicuramente anzitempo, solo cinque giorni dopo la Coppa del Mondo per club che mancava a Milano da ben quarantacinque anni. Benitez non ha mai gradito il trattamento riservatogli dal club dell’allora presidente Moratti e, quando parla di quell’anno, l’amarezza è ancora ben palpabile. Tornerà a Milano, in quello che per qualche mese fu il suo stadio, per dimostrare nuovamente che il giudizio su di lui era completamente sbagliato: una rivincita non da poco, per zittire le voci al veleno che ancora si susseguono, in particolar modo da parte di Moratti.
CORE INGRATO. Per Mazzarri sotto l’ombra del Vesuvio invece, una storia d’amore lunga quattro bellissimi anni, terminati però purtroppo nel peggiore dei modi: dopo numerose dichiarazioni contrastanti unite alla volontà di osservare con tutta probabilità un periodo di riposo dal calcio, il tecnico lascia a termine della scorsa stagione il progetto partenopeo alla ricerca di nuovi stimoli. Questa pausa di riflessione però, durerà solo quarantotto ore: pochissimi giorni dopo infatti, approderà in via ufficiale all’Inter, club allo sbaraglio con l’avvento di Thohir. Grande amarezza per i tifosi azzurri che ancora non hanno perdonato l’enorme mancanza di sincerità da parte del tecnico, il quale poi ha sempre riservato alla sua ex squadra parole forti e critiche gratuite.
LE DIFFERENZE. Anche l’impostazione tecnico tattica dei due tecnici è completamente diversa, così come il loro modo di approcciarsi al calcio ed al progetto dei rispettivi club: entrambi hanno ancora da dimostrare ma il bilancio di Benitez al primo anno in azzurro è sicuramente molto più positivo, costruendo qualcosa di importante per il club sotto l’ombra del Vesuvio. Ciò che poi piace ai tifosi, è finalmente un temperamento tranquillo ma deciso, sicuro ma umile ed al contempo sincero e schietto, che non cerca mai alibi. Quando emergono problemi si lavora per risolverli, sin prisa y sin pausa. I limiti di Mazzarri invece, stanno emergendo anche in forza all’Inter: spocchiosità, mancanza di carattere, gestione dei titolarissimi sbagliata ed una continua giustificazione dei passi falsi della sua squadra, che non porta ad un’effettiva crescita della stessa.
A decidere il migliore sabato sarà il campo, fatto sta che non sarà sicuramente un match privo di pressioni e polemiche: da Milano ne arrivano già tante, ma Benitez, da uomo di classe e spessore quale è, continua a lavorare no stop e non le raccoglie. Che sia lui la scelta giusta per Napoli ed il Napoli questo ormai è già certo: il futuro sorride sicuramente molto di più di passato sì piacevole ma alquanto fermo e poco ambizioso.
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