Pepe e Napoli, due destini che potrebbero separarsi troppo presto.

Nella sfida di Udine aveva condizionato il risultato con un errore grossolano, non da lui, una semplice giornata no nell’arco di una stagione strepitosa, in cui ha saputo entrare di prepotenza nei cuori dei tifosi azzurri. Un innesto azzeccatissimo, un giocatore che ha garantito un rendimento oltre qualsiasi aspettativa, eccetto quelle di Benitez, che ha puntato ciecamente sul portierone andaluso per questa sua prima stagione a Napoli. Un’annata magnfiica quella di Pepe Reina, nella quale ha dimostrato di essere al top nel suo ruolo nel panorama europeo, prestazioni da protagonista in campionato, Champions ed Europa League. Numeri da fuoriclasse con i quali ha tolto spesso e volentieri le castagne dal fuoco alla non sempre irreprensibile difesa azzurra. Anche ieri sera nello 0-0 di San Siro, ha mostrato la solita sicurezza con 3 interventi decisivi.

Arrivato per garantire un’annata di apprendistato a Rafael Cabral che nonostante l’epilogo sfortunato ha dimostrato di avere la stoffa del gran portiere. è riuscito a mettere in discussione i programmi originali, nella speranza di una conferma del 25 azzurro per la prossima stagione. Speranze legate non solo al lato tecnico, ma anche a quello della personalità. Lo spagnolo è indiscutibilmente un leader di questo spogliatoio, un giocatore dal carisma unico. Sull’argomento si è esposto a più riprese il diretto interessato, e nonostante le dichiarazioni, sincere, di un feeling con piazza, società, compagni e progetto, le intenzioni del portiere della roja sono state sempre palesi e chiare: ritorno a Liverpool e da lì discutere del proprio destino. I reds non puntano su di lui, è probabilmente l’unica certezza del futuro di Reina, tutto il resto sono pagine bianche ancora da scrivere. A Napoli sta bene, l’abbiamo già detto, le prospettive sono ambiziose e con Benitez il rapporto è indiscutibile. Ma la situazione non è semplice, c’è il nodo sulla titolarità di Rafael, che esigerà dal prossimo anno. Ci sono soprattutto le sirene di mercato spagnole, probabilmente il meglio che in Europa possa offrire il calcio al momento (4 squadre nelle semifinali di Champions ed Europa League), c’è il Barça, club in cui Pepe è cresciuto, c’è l’Atletico Madrid, che potrebbe cercare il sostituto di Courtois. Sirene alle quali forse sarà difficile dire di no.

 

 

Edoardo Brancaccio

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