Rafa Benitez, un nome una garanzia. Il suo palmares parla da solo: Campionato spagnolo Under 19 e due Coppe di Spagna Under 19 con il Real Madrid, due Campionati ed una Coppa Uefa a Valencia, una Coppa d’Inghilterra, una Community Shield, una Champions League ed una Supercoppa Europea con il Liverpool, una Supercoppa Italiana e una Coppa del mondo per club sulla panchina dell’Inter ed infine l’Europa League con il Chelsea. Chapeau.
Tanti trofei, conquistati con squadre forti, ma non invincibili. Non le migliori. Il Valencia, avversaria di colossi come Real Madrid e Barcellona. Il Liverpool, che arriva sul tetto di Europa nel 2004, e sfiora il bis l’anno dopo.
“Tutte le squadre che ho allenato non avevano rose di massimo livello. Ho vinto con club con fatturati più bassi come il Valencia, possiamo e dobbiamo fare di più – ha ricordato Benitez in conferenza qualche settimana fa – Noi qui a Napoli siamo sulla strada giusta, abbiamo bisogno solo di un po’ di tempo. Dobbiamo acquisire la mentalità vincente giorno dopo giorno”.
PRIMO ANNO – E’ un altro, poi, il dato rassicurante. Il tecnico spagnolo, al suo primo anno nelle squadre allenate, ha sempre vinto qualcosa. Lo ha fatto al Liverpool, dove conquistò la coppa più importante di tutte – quella con le “orecchie” – appena arrivato, nel 2004. E’ successo anche in Spagna: scudetto ottenuto con il Valencia nel 2001. Idem a Milano, sponda nerazzurra, dove, nonostante le problematiche riscontrate con ambiente e squadra, ha vinto due trofei nel giro di soli cinque mesi. E poi di nuovo in Inghilterra, questa volta a Londra, con il Chelsea, nel suo primo ed ultimo anno con i Blues.
Rafa dove va lascia il segno e spera di farlo anche a Napoli, alzando sabato la quinta Coppa Italia ed iniziando nel migliore dei modi un ciclo, si spera, lungo e vincente.
Andrea Gagliotti
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