L’insostenibile leggerezza di una finale di Coppa Italia

Non ci pensi ancora. O forse sì. Ti trema la gamba, dici che è presto, che mancano ancora alcune ore. E’ invece il pensiero si attanaglia davanti alla mente: lì, di fronte a te, mentre stai facendo altro. Quella di stasera non è una partita, è la partita. Quello di stasera, diciamocelo, è l’appuntamento che può cambiare una stagione: perché zeru tituli davvero non ce li aspettavamo, e dall’estate scorsa speriamo di esultare, almeno per una Coppa Italia.

Nella conferenza di ieri Benitez e Montella hanno fatto di tutto per mascherare la tensione: “Il risultato di stasera non cambierà l’andamento della stagione, né il futuro, né il mercato”. Non è vero. Quella di stasera è una sfida maledettamente importante.

Vogliamo vincere, vogliamo alzare anche noi una coppa al cielo, vogliamo festeggiare sotto la pioggia a Napoli, la stessa che bagnava la capitale nella notte contro la Juventus di due anni fa. Vogliamo, finalmente, liberarci dopo una stagione troppo strana, passata tra alti e bassi, tra speranze deluse, match da sogno e previsioni disattese. Vogliamo festeggiare fino al mattino con la Coppa, vogliamo dire che ci siamo anche noi. In una parola: vogliamo sognare.

Lo spettacolo è assicurato, ma mai come stasera, caro Benitez, conterà il risultato. Perché se è vero che si vince col bel gioco, per stasera, solo per stasera, ci accontenteremmo anche di vincere con un gol in più dell’avversario. E basta.

Raffaele Nappi

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