La Coppa Italia è del Napoli, torna nelle mani degli azzurri due anni dopo il trionfo con la Juve, ancora qui all’Olimpico, al termine di una partita vissuta in un clima surreale. Protagonista assoluto Insigne, l’unico italiano in campo tra gli azzurri, il napoletano che brilla tra i campioni stranieri. Battuta la Fiorentina di Montella, che conferma le sue qualità restando in partita fino all’ultimo e provandoci in maniera particolare nel finale quando ha l’uomo in più per l’espulsione di Inler. Ma la vittoria azzurra è meritata per il volume di gioco e il maggiore numero di palle gol. Decisiva nell’economia del match la partenza del Napoli, di quelle sprint, con la Fiorentina schiacciata con forza all’indietro. La spinta forte iniziale consente agli azzurri di passare due volte per la cassa, il primo quarto d’ora a tutto gas frutta il doppio vantaggio. Il Napoli insiste e si materializzano altre occasioni per battere ancora Neto. L’inerzia della partita è tutta dalla parte del Napoli. Poi però la Fiorentina poco prima della mezz’ora sfrutta alla grande il primo vero buco centrale difensivo azzurro e accorcia le distanze con Vargas.
Doppio Insigne
Lorenzo si scatena sotto gli occhi di Prandelli e si gioca al meglio le sue carte in vista di una chiamata per il Brasile. Fisicamente è al top, parte forte, convinto, a sinistra crea subito pericoli. Il Napoli spinge molto da quel lato, dove funziona a meraviglia la catena con Ghoulam. Insigne fa la differenza e ritrova il gol nella serata più importante. Il suo uno-due devastante nel giro di 6’. La prima rete è la sua giocata ideale, il tiro a giro di destro che magicamente accarezza il palo lontano e va a segno. Sul gol del raddoppio esegue a meraviglia uno degli schemi di attacco classici di Rafa, spunto irresistibile di Higuain, centralmente non ci arriva Hamsik e dall’altro lato in velocità Lorenzo, stavolta con il sinistro, batte per la seconda volta Neto.
Hamsik ritrovato
Il capitano si muove con disinvoltura tra le linee, bravo a ricevere palla nella zona tra i quattro difensori viola e i tre centrocampisti di Montella, e a smistarla con rapidità ai compagni. Il Marek ideale, quello che non dà punti di riferimento agli avversari e riesce a mantenere alta la sua presenza nella partita. La sicurezza ritrovata nell’azione del vantaggio, una cavalcata palla al piede di una trentina di metri, prima di servire l’assist decisivo per Insigne. Bravo a collegare il centrocampo azzurro con i tre attaccanti. Lo slovacco è anche più fluido nella corsa e tocca numerosi palloni e cala solo un po’ alla distanza nel ripresa, quando viene sostituito con Mertens.
Palla a terra
Il credo di Benitez viene attuato alla perfezione. Bravi i due centrali di centrocampo, Inler e soprattutto il ritrovato Jorginho, a far girare con rapidità il pallone a terra, efficace anche il movimento dei compagni. Il fraseggio del Napoli così è rapido ed efficace e il pallone tra i piedi soprattutto nella prima mezz’ora ce l’hanno quasi sempre gli azzurri. Sortito un doppio obiettivo: esaltare la manovra ideale voluta da Benitez e depotenziare il possesso prolungato dei palleggiatori viola con Aquilani e Pizarro costretti a inseguire gli avversari e Borja Valero poco incisivo da falso nove. Tutto riesce alla perfezione nei primi 25’ quando c’è maggiore brillantezza.
Il buco difensivo
Il solito errore difensivo, un buco centrale nel quale Vargas s’inserisce sorprendendo Fernandez e battendo Reina. L’amnesia degli azzurri nella fase di copertura, errati due-tre movimenti che consentono l’inserimento troppo agevole del peruviano. Dopo la rete dell’1-2 i viola ritrovano maggiore fiducia e si rimettono con prepotenza in partita. Riprendono quota anche Joaquin e Ilicic. Il Napoli tiene la linea difensiva più alta per far cadere in fuorigioco i viola e la tattica funziona anche sulle palle inattive e infatti il gol di Rodriguez viene annullato perché il difensore centrale viola è in posizione irregolare. I viola fanno la partita anche nella ripresa ma il Napoli risponde e prova a tenere alto il baricentro. I primi cambi: entra Mertens, poi Pandev al posto di Higuain. Gli azzurri nell’ultima fase si affidano alla velocità in ripartenza, la palla buona arriva a Pandev, lo blocca Neto. Nella Fiorentina si rivede Rossi. Finale in sofferenza per l’espulsione di Inler. La palla buona capita a Ilicic, l’ultimo brivido per Reina. Prima della rete decisiva di Mertens.
Fonte: Il Mattino