Il Napoli si appresta ad affrontare la Sampdoria nel penultimo turno di Serie A in un match che ha ben poco da dire in termini di classifica. Gli azzurri hanno raggiunto la matematica certezza dei preliminari di Champions League, mentre i doriani hanno staccato con anticipo il pass per la salvezza e possono concedersi di giocare le ultime partite della stagione privi di pressione alcuna. Reduci dalla vittoriosa finale di Coppa Italia contro la Fiorentina e dal successo interno ai danni del Cagliari, la squadra partenopea si presenta all’appuntamento del Ferraris (ore 15.00) già paga di una stagione tutto sommato positiva nella quale ha preso via via sempre più confidenza con la figura di Rafa Benitez, con il suo calcio, la sua filosofia.
Un anno per studiare i meccanismi, per carpire le sfaccettature, i dettami e il modo di vedere il pallone di Don Rafè. Una stagione che dovrà fare da rampa di lancio per il futuro. Nel suo primo anno all’ombra del Vesuvio, Benitez ha gettato le basi per il Napoli che sarà. Il suo obiettivo non è solamente quello di vincere, bensì prevalica la volontà di fare di Napoli una Mecca calcistica, una realtà importante del panorama sportivo mondiale. Dai giovani alle strutture societarie il progetto di Rafa è ambizioso: portare gli azzurri nell’elite più esclusiva del pallone. Ambizioni avallate dall’ottimo rapporto di stima reciproca che vige tra il tecnico spagnolo e il numero 1 del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Il messaggio dell’allenatore è stato chiaro: “Dobbiamo migliorare la struttura, intendo i campi d’allenamento e l’organizzazione della società. Migliorare la rosa con qualche innesto e far crescere quelli che abbiamo già in organico”.
Una forte dichiarazioni d’intenti per un allenatore che ha sposato in pieno la causa azzurra e che è intenzionato a farsi promotore di una crescita verso la quale il Napoli non può più sottrarsi. Nella giornata di ieri è ricaduto il 27° anniversario del primo scudetto del Napoli, trofeo che fa il paio con quello ottenuto nella stagione 89-90 entrambi sotto l’egida delle magie del Pibe de oro Diego Armando Maradona. Tanti anni, troppi, dall’ultima gioia tricolore.
Benitez lo sa e non si nasconde: “Non ho paura di dire che voglio vincere. L’anno prossimo partiamo per cercare di migliorare quello che abbiamo fatto quest’anno.” La parola, adesso, passa dal campo alle alte sfere della dirigenza. Rafa Benitez è pronto e con lui tutto ciò che concerne l’ambito sportivo: dopo un primo anno di ambientamento è intenzionato a dire la sua per affermarsi ai massimi livelli anche nel calcio italiano. Sta ora al presidente cogliere i segnali lanciati del tecnico madrileno, incrementando un progetto di crescita cominciato dalle rovine della C e proseguito fino all’Europa che conta.
Ancora uno sforzo: quello di adeguare il blasone del Napoli alle migliori squadre del continente non solo in campo ma anche sotto il profilo delle strutture affinché l’appello di Benitez non cada nel dimenticatoio. Dare un seguito concreto alle sue parole per far spiccare al Napoli il definitivo quanto agognato salto di qualità.
Antonio Allard
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