Era un incontro ad alta tensione, si è trasformato nella partita della vergogna. Mentre Ciro Esposito lotta ancora tra la vita e la morte in un letto di ospedale, scritte e comportamenti beceri inaspriscono e surriscaldano ulteriormente gli stati d’animo già provati da quanto accaduto più di una settimana fa prima della finale di Coppa Italia. «Ciro boom», è una scritta apparsa accanto a uno sconcertate «De Santis libero» e «10 100 1000 Raciti» su alcuni muri in via Ettore Rolli, dove si tiene il mercato di Porta Portese, e sulla circonvallazione Gianicolense a Roma. Con tanto di croce celtica vicina.
E a riprova che lo sparatore di Tor di Quinto non sia un cane sciolto, ma alquanto vicino, se non organico, alla tifoseria romanista, anche gli striscioni apparsi nelle due curve, «Forza Daniele!» nella Sud, e «Daje Daniè!» nella Nord. Si temevano incursioni dei tifosi napoletani, erano loro i grandi osservati speciali nel piano delle forze dell’ordine prima di Roma-Juve, spostata alle 17.45 per una maggiore sicurezza: sono stati addirittura dislocati più uomini di quanto accaduto durante quel maledetto Napoli-Fiorentina. Ma di napoletani neanche l’ombra.
Al contrario degli striscioni razzisti spuntati all’Olimpico («Napoletano infame» esposto alla mezz’ora del secondo tempo proprio al centro della Curva Sud) con contorno di cori, com’era prevedibile. Nel primo tempo della gara contro la Juventus, i tifosi giallorossi sono rimasti in silenzio e hanno intonato cori solo per offendere i napoletani («O Vesuvio lavali col fuoco» e «Odio Napoli») e le forze dell’ordine. Ripetuti poi nella ripresa. Senza che dagli altoparlanti arrivassero avvisi e intimazioni di smetterla. Sono stati inflitti i daspo per cinque tifosi giallorossi che, poco prima dell’inizio della partita, sono stati individuati e fermati perchè avevano scavalcato le recinzioni dell’area riservata. Per il resto, sottolinea la Questura, olte agli striscioni contro i napoletani, «nessuna criticità».
Complessivamente sono stati impiegati 686 steward. Insomma la tensione è ancora alta e a questo punto è un bene che la lunga stagione sia ormai alla fine. Si aspettano a questo punto le decisioni del giudice sportivo in merito a quanto accaduto. Si ricordi che sinora il Napoli è l’unica ad aver pagato sotto il profilo della giustizia sportiva, con il campo squalificato per due giornate. Domenica sera si giocherà a porte chiuse contro il Verona. Un po’ come accadde allo Juventus Stadium, quando la curva fu squalificata per i cori razzisti contro i napoletani e la società bianconera chiese di aprire il settore ai soli bambini nella gara successiva. Resta da vedere se anche il club di De Laurentiis faccia sua l’idea e se venga accettata dalla giustizia sportiva.
Fonte: Il Mattino