Dalle fasce al centro, un campionato da “jolly” per i difensori azzurri

Ricapitolando. Quelli che se le son date a gambe sulla fascia, più o meno mezza squadra, un miniesercito di uomini costretti persino ad inventarsi una fatica. Sono cose che succedono: perché la fortuna è cieca però la (mala) sorte, se si impegna, ci vede benissimo e poi guarda sempre lì, un poco a destra e un poco a sinistra, però sempre sulle corsie laterali. Tant’è vero che Rafa ad un certo punto ha dovuto ingegnarsi, scovare nel cilindro un’idea e realizzarla: ops, chi l’avrebbe detto? Però, appunto, ricapitoliamo: si comincia e gli esterni sono Maggio e Mesto per la fascia destra, Zuniga ed Armero per quella sinistra; sistemati così, gerarchicamente, secondo diritti acquisiti. E infatti tra il Bologna e il Chievo la giocano Maggio a destra e Zuniga a sinistra. E il promo tur-over, il quattordici settembre con l’Atalanta, a quattro giorni dal debutto in Champions, tocca a Mesto e ad Armero: elementare, Watson. Sarebbe quella la quaterna, ma poi passa un ciclone che travolge prima Maggio, poi Zuniga ed infine anche Mesto e quando è il 2 novembre, il Napoli scopre di avere appena due esterni – in quel momento Maggio e Armero – di essersi inventato anche Callejon (è questa la sorpresa stagionale, lo spagnolo goleador che deve ingegnarsi come quarto di destra basso) e di dover intervenire sul mercato.

Gennaio. Quando arriva Ghoulam, è già atterrato da un bel po’ Reveillere e, se fate i conti, siamo già a sette interpreti in quel ruolo falcidiato; ma l’emergenza continua e la rotazione è indispensabile: si arriva ad otto con Henrique che scopre di avere attitudini e, volendo, c’è stato pure un minimo interregno di Britos a sinistra, uno spicchio di occasioni, per scoprire che quelli che una volta venivano chiamati fluidificanti, sono arrivati praticamente a nove. Nel quadro del mutamento genetico, si potrebbe aggiungere una postilla: quella che Mesto, esterno dentro, s’è ritrovato a Marassi, nella sfida con la Sampdoria, ad interpretare da centrale difensivo al fianco di Fernandez. Quel giorno, per fortuna di Benitez, il vuoto era altrove e sulle corsie c’era abbondanza. Chi l’avrebbe detto, visto com’è andata la stagione, che ad un certo punto gli esterni sarebbero persino stati riciclati altrove?

Fonte: Corriere dello Sport

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