“Zapata? Sarei un cretino se lo mandassi a giocare altrove, ha giocato bene e deve avere pazienza nell’aspettare il suo momento.” Così ai microfoni di Radio Kiss Kiss oggi Aurelio De Laurentiis ha di fatto confermato Duvan per la prossima stagione, ma la scelta tenerlo come punta centrale alle spalle di Higuain è davvero così improbabile? A tirare le somme della stagione non si direbbe.
Arrivato a Napoli alla fine di agosto, fuori condizione essendo stato in giro per l’Europa al centro di diverse trattative non concretizzate prima in Inghilterra e poi in Italia. A corto di preparazione ha trascorso tutto il mese di settembre a lavorare per esordire a Genova da titolare, quando pur non entrando nel tabellino si è dimostrato utilissimo nell’aprire la linea difensiva avversaria, risultando decisivo nel raddoppio di Pandev. Nel mese successivo ha giocato solo scampoli di partita (10′ al massimo) a risultato acquisito, poi sempre da subentrato ha avuto la prima occasione di giocare di più in una gara di Champions a Marsiglia, segnando uno splendido gol, decisivo tra l’altro ai fini della vittoria. Ha esordito in Europa League sempre giocando finali di gara e trovando la segnatura nel 2-2 contro il Porto. La successiva chance da titolare è stata a Catania dove ha giocato un’ottima gara siglando la sua prima doppietta italiana; in campo ancora contro l’Udinese (1 assist), Cagliari, Sampdoria (1 gol e 1 assist) e Verona (2 gol). Ci sono state diverse altre occasioni in cui la segnatura è stata a un passo, una questione di centimetri ma non sempre è possibile fare la differenza in dieci minuti.
Numeri, ha disputato complessivamente 20 gare, giocando tutte le competizioni per un totale di soli 808′, con un bilancio di 7 gol e 2 assist e una media realizzativa di una rete ogni 115′, poco meno di un gol a partita. Andando oltre le statistiche non si può riconoscere come il giovane colombiano nel corso della stagione sia cresciuto molto, sul piano della condizioni fisica e di conseguenza del rendimento, ma a stupire di più è stata la crescita sul piano tattico del calciatore che nell’ultimo scorcio di stagione (pur considerato il valore degli avversari incontrati) ha dimostrato grande capacità di dialogare con i compagni di reparto e di fare gioco, sfruttando la sua potenza fisica per aprire spazi oppure offrire sponde di testa e garantire opzioni diverse al gioco d’attacco.
Alternative In queste settimane sono circolati diversi nomi come alternative a Zapata per il ruolo del vice-Higuain, ora posto che quest’estate il Napoli non avrà cessioni da 60 milioni, il budget di spesa andrà impiegato con intelligenza, per esempio acquistare Gilardino spendendo 15 milioni circa (5 milioni di cartellino + 2 anni a 5 milioni lordi di ingaggio annuale), oppure puntare sul pure esperto Mitroglu per 25 o più milioni (10-12 M di cartellino + almeno un triennale da 5 milioni lordi), sarebbe possibile e darebbe certamente qualcosa in più alla squadra nell’immediato, ma sottrarrebbe le risorse necessarie a coprire ruoli più scoperti come i centrocampisti o un terzino o il vice Hamsik considerato il probabile addio di Pandev.
Infine un’ultima considerazione, dove sarebbero oggi le colonne del Liverpool Martin Skrtel (acquistato a 23 anni), Daniel Agger (acquistato a 22), Lucas Leiva (acquistato a 20), Raheem Sterling (acquistato a 16), tutti acquistati da Under 23 (come Duvan) e come giovani di belle speranze, se Rafa Benitez li avesse mandati in giro a farsi le ossa in club minori invece di tenerli in prima squadra a lavorare con sé? Sarebbero i top player di oggi?
Andrea Iovene
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