Il periodo che va dall’ultima di campionato alla prima amichevole della stagione successiva, passando, quando si può, per il ritiro pre-campionato, è spaventosamente irrequieto. E non ci sono Mondiali che tengano. E non esistono gossip di calciomercato che possano distrarci fino in fondo. Certo, leggiamo il giornale sperando di trovarci dentro l’acquisto del secolo, poter pubblicare sui social network i migliori goal o gli interventi difensivi più efficaci, o possiamo anche scavare nel nostalgico. E, allora, c’è l’anniversario del primo scudetto, quello del secondo, la data di nascita della società, l’ultima dichiarazione di Maradona. Ma, diciamo la verità, tutto inutile, se non possiamo parlare di calcio giocato. Quello ci mancherà sempre. Ho visto persone cercare in tv partite del campionato appena finito come drogati in crisi d’astinenza cercano il metadone. Ho visto ragazzi dedicarsi a tornei di calcetto nei parchi pur di rivedere un pallone, una traversa e due pali, un arbitro da offendere e da incolpare. E c’è chi, nella disperazione più totale, comincia a seguire gli sport più assurdi. O le notizie relative agli sport più assurdi. O le notizie più assurde e basta.
Ecco. Io ho cominciato a drogarmi di questo. E ve lo consiglio. Alcune notizie sono esilaranti, ma più che altro fanno scoprire tutto una serie di follie che vi farà sembrare più normale il mondo del calcio italiano in cui ci immergiamo ogni anno. E, allora, scopri che in Olanda esistono gare di piccioni viaggiatori che, già da sola, potrebbe essere una notizia. Ma poi leggi meglio e scopri che in Olanda esistono gare di piccioni viaggiatori dopati con cocaina e anestetici. Continui a cercare e capisci che “truccare le partite” non è un vizietto tutto nostrano, nonostante ce la si cavi alla fine con poco, ma c’è chi ci ha superato in fantasia e faccia tosta. Un certo Perumal, infatti, è noto come il più “prolifico truccatore di partite”, egli stesso è un accanito scommettitore e pare che fosse indebitato per milioni con la criminalità. Per cui, per cercare di guadagnare, ha deciso di truccare un incontro tra Barhain e Togo. Quest’ultima nazionale, però, era tutta composta da finti giocatori. Ciò è stato possibile perché le amichevoli non passano per il vaglio della FIFA, ma di federazioni locali compiacenti e corruttibili.
Se vi interessa il campionato di freccette, invece, fate attenzione al vostro aspetto fisico e a somiglianze con gente “ famosa” o farete la fine di Nathan Grindal. Per il secondo anno consecutivo, il signore in questione, non potrà assistere all’entusiasmante e appassionante campionato di freccette a Minehead, nel Somerset, a causa del suo aspetto: secondo gli organizzatori con barba e capelli lunghi ricorda troppo Gesù, e la cosa potrebbe creare dei problemi di ordine pubblico. La prima volta fu buttato fuori durante la gara, quando un gruppetto di spettatori notò la somiglianza, distraendo i lanciatori di frecce, la seconda volta gli è stato direttamente negato l’accesso. L’anno prossimo, speriamo, passi prima dal barbiere.
Ma non ci sono notizie solo folli. Conoscete “Tony the fridge”, cioè “Tony il frigorifero”?! Ebbene, è un maratoneta che non vuole solo correre, ma vuole attirare la maggiore attenzione possibile per poter raccogliere soldi da dare in beneficenza. E allora, ha deciso di correre le maratone portando un frigorifero sulla schiena. Avete presente quando un giocatore è lento e pesante e allo stadio gridate: “Uah! Par’ che ten’ o frigorifero ‘ngopp’ e spalle?”. Ecco. Lui ce l’ha per davvero. Un peso da portarsi dietro per simboleggiare il fardello che un malato di cancro porta sempre con sé e quanto sia importante la forza di volontà e della mente, prima che il fisico. Prossima volta che vedrete giocare Zapata, lo so già, voi mascalzoni e buontemponi lo chiamerete, affettuosamente e solo per amor di battuta, “Zapata the fridge!”
Infine, vi voglio lasciare, sperando che continuiate da soli nel passatempo e che vogliate condividere le notizie più strampalate anche con la redazione di Spazio Napoli, con una ricerca statunitense che ha individuato una differenza tra chi tifa una squadra che perde e chi, invece, per una squadra che vince. Lo studio ha rilevato che i tifosi di una squadra che perde, ingrassano perché ripiegano sul cibo, soprattutto dal giorno dopo, la loro frustrazione e dispiacere. Di contro, i tifosi di una squadra vincente tendono a mangiare più sano ed essere fisicamente in forma. Beh, che dire?! Non possiamo che augurare un’ottima prova costume per l’anno prossimo a tutti noi!