Febbraio parte male, ma sarà probabilmente il mese più importante per la svolta stagionale. Il Napoli perde a Bergamo con l’Atalanta per 3-0. Giornata nera come la pece, però di lì a poco gli azzurri faranno tornare la luce. Tre giorni dopo si va all’Olimpico per l’andata della semifinale di Coppa Italia con la Roma. Finisce 3-2, Higuain e Mertens aprono la strada del buon ritorno sulla via del San Paolo. E’ una settimana di passione pura. Prima il Milan a Fuorigrotta poi il ritorno di Coppa. Il Napoli si gioca tutto in un colpo di roulette, dalla quale esce il 3: il numero perfetto.
Nel Paradiso del “San Paolo” il Napoli manda il Diavolo all’Inferno. La cometa di Inler indica il cammino e la doppietta di Higuain chiude la partita. Tre a uno. E adesso la semifinale per decidere chi sarà la Capitale. E’ il 12 febbraio. Il cuore del San Paolo annuncia in anticipo il battito di San Valentino. Callejon apre la “movida” di una notte magica. Higuain e Jorginho completano l’opera. In tribuna c’è Maradona che alza tre dita al cielo, il numero perfetto nella noche del diez. Il Napoli conquista la finale con una rimonta esaltante e spettacolare. Ed a maggio si giocherà all’Olimpico contro la Fiorentina la possibilità di vincere la seconda Coppa Italia in tre stagioni.
Si va a Sassuolo, dove c’è l’ex capitano azzurro Cannavaro. Ma sulla Via Emilia l’accento napoletano lo mette Insigne. Lorenzinho segna uno splendido gol “a giro” che segue il sinistro micidiale di Dzemaili: 2-0. Otto gol in otto giorni. Napoli spettacolo, amore e fantasia… “Furono grandi prestazioni – ricorda Benitez – giocammo benissimo contro squadre importanti come la Roma e il Milan. Facemmo sia risultato che spettacolo e la gente del San Paolo ci diede l’entusiasmo e la spinta in più. Fu una svolta della stagione perché il gruppo intravide la possibilità di vincere un titolo a maggio”.
Si torna in Europa League. Swansea-Napoli. Andata senza gol. Contro il “cigno” gallese il Napoli lotta e porta via un pareggio prezioso. La brutta notizia arriva da Rafael che si infortuna al ginocchio e chiude la stagione. Arriverà il portiere spagnolo Toni Doblas. Il 24 febbraio pareggio “beffa” con il Genoa al San Paolo con gol nel finale dell’ex arciere azzurro Calaiò che segna e non esulta in segno di affetto e rispetto. Tre giorni dopo il ritorno con lo Swansea. Vittoria netta per 3-1 e qualificazione agli ottavi. Segna subito Insigne che si conferma collezionista di gol in ogni competizione. Chiudono Higuain ed Inler. Per la prima volta nella sua storia il Napoli va avanti in Europa dopo aver superato i gironi.
Marzo non comincia benissimo ma finirà in trionfo. Il Napoli domina a Livorno ma non riesce a vincere. Finisce 1-1. Sette giorni dopo c’è un altro match evento. La Roma torna al San Paolo. Vince ancora il Napoli ispanico. E’ Callejon l’hombre del partido, in un incontro all’ultimo respiro. Calleti si arrampica in cielo ed infila la palla all’incrocio a dieci minuti dalla fine. “De nuevo tu”, dopo la Coppa anche il campionato, due colpi di testa di Josè che abbattono la Roma. In totale gli azzurri segnano 6 gol complessivi ai giallorossi in meno di un mese. Nella settimana che volge alle Idi di marzo il Napoli colpisce ancora l’Impero romano sotto le stelle del San Paolo.
Ottavi di Europa League: Porto-Napoli. Gli azzurri escono sconfitti dal Dragao per 1-0 ma giocano alla pari dei portoghesi. Si va a Torino per sfidare il Toro in campionato. L’urlo nell’arena granata è tutto del Pipita. Higuain segna al 90esimo un gol di classe e potenza come i bomber di razza: 1-0! Tre giorni dopo c’è il ritorno degli ottavi di Europa League. Il Napoli gioca una delle partite più belle ed entusiasmanti della stagione ma non è premiato dalla fortuna. Finisce 2-2 dopo un dominio di oltre un’ora. Passa il Porto ma il San Paolo applaude i suoi Guerrieri.
Stessa sorte in campionato. A Napoli arriva la Fiorentina per l’antipasto della finale che si giocherà a maggio. Azzurri in 10 per l’espulsione di Ghoulam, ma assoluti protagonisti in campo. Occasioni a valanga, poi però la fatalità è viola e Joaquin trova quasi al 90esimo la via del gol. D’altronde marzo è pazzo, ma il Napoli lo chiude con l’elogio della follia. Gli azzurri vincono a Catania 4-2, fa la sua prima doppietta Duvan Zapata ed il suo primo gol Henrique con un destro alla Van Basten. Autentici bagliori nella dissolvenza dei vespri siciliani. E’ l’annuncio di ciò che sta per accadere. L’ultimo giorno di marzo c’è una data sul calendario segnata in rosso: Napoli-Juventus. Al “San Paolo” spunta il Sole a mezzanotte. Apre Callejon chiude Mertens. E la palla è sempre azzurra. La Juve non perdeva da 5 mesi. Dopo 22 partite di venerata imbattibilità la corsa di Madama si ferma qua.
“Fu una partita di grande intensità – ricorda Benitez – ma in assoluto a marzo giocammo un gran calcio. La squadra cresceva e stava bene anche fisicamente nonostante i tanti impagni in Coppa e campionato. Battemmo la Juve e la Roma dimostrando di essere alla loro altezza. Avremmo meritato anche di superare il turno in Europa con il Porto. Però la squadra si espresse benissimo ed avevamo dentro di noi la forza e la concentrazione per vincere un titolo…”. Un titolo che nacque e mise radici proprio a marzo. Un mese che oggi già appartiene alla Storia. Dalle idi di Marzo della Roma al Trionfo sulla Signora…
FONTE Sscnapoli