La definizione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2015/18 (nella prossima stagione resta tutto invariato) si annuncia controversa, sono molte infatti le ombre che gravano sulla scelta che coinvolgerà Sky, Fox Sports e Mediaset. Purtroppo l’asta al buio se da un lato ha generato incassi potenziali oltre le aspettative (con le presunte offerte vincitrici di Sky e Fox), dall’altro ha creato controversie sulla presunta posizione di monopolista del gruppo Sky e Fox (che sono due aziende diverse, seppur facenti capo alla medesima holding).
Quel che è certo è che le partite andranno in onda su tutte le piattaforme, satellite, digitale terrestre e internet (per quest’ultima sarà necessario lanciare nuove offerte) ma resta da vedere chi sarà a trasmetterle. Ricordiamo che qualora Mediaset rimanesse esclusa dalla Serie A rischierebbe moltissimo visto che è il campionato nazionale il primo attrattore di abbonamenti, non basterebbe l’esclusiva per la Champions (sempre per gli anni 2015/18) a salvaguardare la propria base di abbonati. Dall’altra parte Sky e Fox probabilmente desiderano mettere all’angolo Mediaset proprio per provare a recuperare anche i diritti per la Champions League, portando l’azienda di casa Berlusconi al tavolo a trattare.
Lo scenario è molto incerto, la Lega Serie A ha tempo fino al 26 giugno per decidere se accettare le offerte per alcuni e/o tutti i pacchetti oppure riformulare alcune offerte oppure annullare il bando e rifare tutta l’asta, con il rischio però che giocando ormai a carte scoperte non si riesca più a raggiungere quel miliardo di euro l’anno che è l’obiettivo dichiarato. Saranno giorni roventi per la Lega Serie A che insieme all’advisor Infront, ai legali e con la consulenza di AgCom e Antitrust è chiamata a operare scelte che non possano poi essere appellate davanti alla giustizia civile, opzione, quest’ultima, velatamente minacciata da tutti i concorrenti.
Andrea Iovene
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