Presidente Pastore, lei ha partercipato ai funerali di Ciro Esposito: c’è tensione tra le tifoserie di Roma e Napoli
«C’erano tanti, tantissimi, ragazzi delle curve italiane venerdì scorso per onorare la memoria di Ciro. Non bisogna cadere nel gravissimo errore della vendetta, si deve anzi cercare di rasserenar egli animi. Noi facciamo la nostra parte, non solo come organizzazione calcistica, ma anche come profondi sostenitori della forza di questo sport .No, niente violenze, ma solo messaggi di sostegno alla famiglia di Ciro: al suo coraggioso papà, alla sua splendida mamma, alla sua dolcissima fidanzata».
Ma sarà possibile creare un clima di serenità tra le tifoserie di Napoli e Roma?
«Così deve essere e lo sforzo non può riguardare soltanto le istituzioni. Noi viviamo in una regione dove le contrapposizioni
calcistiche sono molto forti, ci sono derby tra squadre di città confinanti e anche in un recente passato si sono verificati episodi gravi. Si fa un lavoro di prevenzione molto accurato, studiamo iniziative quasi quotidianamente. L’ultima, ad esempio, ha coinvolto ex calciatori di molte squadre campane con il sostegno della vedova di Gaetano Musella, che aveva giocato in molte formazioni della regione, a cominciare dal Napoli, come un altro nostro testimonial, Sandro Abbondanza:“Non facciamo di una maglia un motivo di battaglia”, questo è il refrain del messaggio musicale del comitato che viene diffuso dagli altoparlanti sui campi delle squadre giovanili».
Gli esempi possono bastare?
«L’eco mediatica per la morte di Ciro è stata ampia, nulla a che vedere con altri episodi pure gravi, tuttavia il lavoro quotidiano di dirigenti e funzionari del comitato campano in questi anni è stato intenso sul fronte della violenza: abbiamo cercato la via del dialogo con i club e le tifoserie per riportare la serenità sui nostri campi».
A Secondigliano c’è lo stadio dedicato ad Ottorino Barassi, una delle grandi figure del calcio italiano
“Lo consideriamo un simbolo di legalità, quel campo. Nelle prossime settimane iniziano i lavori per migliorare la struttura e la
palestra per ospitare un progetto sociale e sportivo che abbiamo deciso di lanciare in favore dei ragazzi di Secondigliano,
Scampia e Miano. Li accompagneremo nell’attività calcistica e negli studi, è un percorso aperto a tutti coloro che vivono nella zona. E questo progetto abbiamo deciso di dedicarlo a Ciro Esposito, un ragazzo che amava profondamente ilcalcio e che deve essere un simbolo d’amore dopo essere stato la vittima di un’assurda tragedia”.
Quel ragazzo che è stato ricordato anche in tutte le partite disputate nella scorsa settimana sui campi dei dilettanti.
«Un doveroso minuto di raccoglimento prima delle gare delle formazioni giovanili, non soltanto come omaggio ma anche
come momento di riflessione».
Fonte: Il Mattino