Le parole di Tonci Martic, agente che cura gli interessi di Ivan Perisic, rilasciate ad una radio partenopea lasciano poco spazio all’immaginazione:” Abbiamo fissato un appuntamento con Bigon. Forse Perisic potrebbe essere già in ritiro a Dimaro”. Il calciomercato è da sempre il regno dei segnali di fumo, delle parole spesso lasciate cadere nel vuoto, dove tutto va indubbiamente preso con un certo beneficio d’inventario. Ma le parole del procuratore del croato appaiono sibilline, l’interesse degli azzurri per il giocatore è assodato, Riccardo Bigon fiuta il colpo da tempo, manca solo l’input definitivo che collochi tutte le caselle al posto giuso.
Identikit certificato – 187 centimetri distrubiti su tanta classe e personalità, Ivan Perisic ha tutte le caratteristiche che fanno gola a Rafa Benitez. Calciatore eclettico, può svariare su tutto il fronte d’attacco, peculiarità non poco gradita al tecnico madrileno. Nasce esterno mancino d’attacco ma può perfettamente ritagliarsi uno spazio importante in qualsiasi ruolo offensivo nello scacchiere dell’allenatore azzurro. Rapido nonostante le lunghe leve, ottimo colpo di testa, calcia bene con entrambi i piedi e non disdegna mettersi al servizio dei compagni grazie ad una ragguardevole visione di gioco, negli inserimenti fa la differenza. Date le indiscutibili qualità fisiche può anche essere impiegato come centravanti atipico. L’identikit è molto simile ai felicissimi innesti che hanno portato Callejon e Mertens alle pendici del Vesuvio, maturo al punto giusto ma relativamente giovane(classe 1989) è perfettamente nei parametri della dirigenza azzurra. Il Wolfsburg che ne detiene il cartellino non è però una bottega semplice con cui trattare, e la quotazione di mercato, dai 10 ai 15 mln, potrebbe essere influenzata dal buonissimo Mondiale disputato dal giocatore con la Nazionale croata.
La carriera – Si mette in mostra nelle giovanili dell’Hadjuk di Spalato e a 17 anni le sue qualità vengono notate dagli osservatori del Sochaux. In terra transalpina però non riesce a dimostrare a pieno le sue doti, in due anni non disputa neanche una presenza in prima squadra e viene mandato in prestito in Belgio, destinazione Roeseleare. In poco meno di sei mesi l’impatto di spessore con la Jupiler League, 8 reti e 2 assist che subito destano le attenzioni del Club Bruges che ne acquista il cartellino per una cifra vicina al milione di euro. In maglia neroazzurra l’esplosione, in due stagioni comincia a sciorinare tutto il suo repertorio e a far drizzare le antenne di tutti gli scout europei, 35 reti e 23 assist, non certo un bottino di poco conto. Jurgen Klopp per i giovani ha sempre avuto un particolare occhio, e decide di portarlo a Dortmund per 5 mln euro. Ma proprio in maglia giallonera non riesce a spiccare il salto definitivo, 9 goal e tanta panchina, in una stagione in cui comunque partecipa al double del Borussia. Al Signal Iduna Park(ex Westfalen Stadium) il feeling non è dei migliori, e nel gennaio 2013 viene ceduto a titolo definitivo al Wolfsburg, casa Volkswagen, con tanta voglia di dimostrare che il primo scorcio d’esperienza tedesca era stato solo un incidente di percorso. Missione compiuta, in maglia biancoverde Perisic torna a splendere di luce propria ed in poco più di un anno e mezzo mette a segno 13 goal e 7 assist, strappando un biglietto per Brasile 2014. Mondiale come vero e proprio trampolino di lancio, nonostante la non felicissima esperienza della Nazionale a scacchi biancorossi tutta la platea Mondiale ha potuto apprezzare le qualità del venticinquenne balcanico.
Le stimmate sono quelle giuste, le prospettive a dir poco ottimistiche. Con un altro slavo(Pandev) in partenza la staffetta sembra già pronta. Benitez aspetta una freccia croata con cui arricchire la sua faretra.
Edoardo Brancaccio
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