Sessanta giorni di tempo per trovare l’accordo su una convenzione del tutto nuova per il “San Paolo”, altrimenti è molto probabile che si procederà ad una proroga di un anno di quella attuale, fino a giugno 2015. Sono queste le due strade che sta percorrendo il Comune di Napoli in queste ore. “In ogni caso – assicurano da Palazzo San Giacomo -, il sindaco Luigi de Magistris non permetterà mai che si corra il rischio che la squadra sia costretta a giocare in un’altra città”. “I tempi tecnici per approvare la nuova convenzione entro il 10 luglio non ci sono – questo il ragionamento che si fa in queste ore al Municipio -, perché il documento dovrà passare necessariamente anche in consiglio comunale. Da qui, la necessità di avvantaggiarsi di tutti i 60 giorni previsti dalla mini-proroga appena approvata per trovare una soluzione condivisa col Calcio Napoli”. Ad ogni modo, l’amministrazione è tranquilla, in quanto, dall’incontro con gli ispettori della Uefa, avvenuto venerdì mattina, «è arrivato l’ok a disputare al San Paolo i preliminari di Champions».
Cosa dovrebbe prevedere la nuova convenzione? In pratica, dovrebbe indicare le attività sportive e di altri tipo che si intendono tenere nella struttura, compresi, eventualmente, spettacoli e concerti, in più anche il tipo di investimento che la società sportiva intende sostenere per la riqualificazione dello stadio. Da questi dipenderanno, appunto, anche gli anni della concessione. Un punto sul quale non ci sono ancora certezze. Tutto dipenderà, infatti, dal piano di fattibilità per la ristrutturazione dell’impianto che la società dovrà presentare al Comune. Tuttavia, se entro fine agosto, non si dovesse essere giunti all’accordo, l’ipotesi “B” alla quale si sta lavorando a Palazzo San Giacomo è di una proroga di un anno dell’attuale convenzione, fino a giugno 2015. Tra le altre ipotesi valutate negli ultimi mesi dai dirigenti comunali, c’è anche quella di una concessione ad uso individuale della struttura al Calcio Napoli, ossia un affidamento limitato solo ai giorni delle partite di Champions previste in calendario. Un modo per consegnare alla Uefa un piano sicuro con la disponibilità dell’impianto per tutta la stagione sportiva. Un’ipotesi temporanea, ovviamente, nell’attesa di chiudere definitivamente la partita. Obiettivo comune del Club azzurro e del Municipio è di chiudere quanto prima per poter dare la serenità alla squadra di avere la certezza del campo dove giocare.
FONTE Il Roma