“Maradona è un personaggio di grande valore simbolico, ambiguo e contraddittorio, con molte luci e ombre, con episodi di droga, evasione fiscale e vita sentimentale movimentata, quindi una doppia pagina nera, perché anche i re a volte inciampano'”.
Così Paolo Castaldi, fumettista italiano, ha commentato “La mano de Dios”, sua opera in onore di Diego Armando Maradona. Sul rapporto tra Diego e la città partenopea, Castaldi afferma che “A Napoli è un simbolo. Parlando di Napoli e della cultura popolare si parla di Maradona. Aumentò l’autostima della città, perché aveva scelto il club partenopeo invece di un team ricco del nord Italia. Il centro del mondo cadde sulla città di Napoli con il suo calcio, ha dato ai napoletani qualcosa di cui essere orgogliosi, sono tornati all’eccellenza perduta dopo anni di stereotipi negativi in contrasto con il Nord sviluppato. Nel 1861, prima dell’Unità d’Italia, Napoli era culturalmente ed economicamente molto avanzata; poi subì un grosso calo, con molta povertà, la criminalità e l’ignoranza”.
Ancora: “Maradona è visto come un messia prima di un panorama di vuoto politico, culturale e istituzionale. Ha trasmesso la speranza in futuro diverso, in una situazione mutata. Oggi, quei meravigliosi anni di gioia e di speranza, sono un bel ricordo di una parentesi fantastica nella storia della città. Perché oggi, la situazione è peggiore di quello che sembra. La camorra ha sostituito lo Stato a livello sociale, politico ed economico”.
Fonte: elperiodico.com