Una raccolta di firme per fare luce sulla tragica morte di Ciro Esposito. Un’iniziativa promossa da Chiara Giordano di «Campania in Movimento». Una petizione contro il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ed il questore della Capitale Massimo Maria Mazza, accusati dai sottoscrittori dell’iniziativa di non aver garantito la giusta sicurezza nelle zone adiacenti lo stadio Olimpico il 3 maggio, prima di Fiorentina-Napoli, e in quelle dei parcheggi. È arrivata, immediata, la risposta dell’associazione dei funzionari di polizia, che ha difeso l’operato dei dirigenti il 3 maggio a Roma, colpita soprattutto dalle accuse del sindaco di Napoli, De Magistris, tra i firmatari della petizione, e che ha indicato un solo responsabile della morte del tifoso napoletano: De Santis, l’ultrà della Roma accusato di omicidio volontario.
La replica è arrivata attraverso il comunicato del sindacato dei funzionari di polizia. “L’uccisione di Ciro
Esposito rappresenta un episodio tragico, frutto di una violenza cieca, irrazionale, estemporanea, difficile da spiegare. Comprendiamo il dolore della madre e dei familiari
tutti, cui desideriamo esprimere la nostra vicinanza e la più profonda solidarietà. Auspichiamo, però, che nessuno voglia strumentalizzare il loro dramma, alimentando pretestuose versioni dell’accaduto, né riteniamo accettabili le avventate e superficiali dichiarazioni di quanti hanno la presunzione di valutare l’adeguatezza di un imponente servizio di ordine pubblico, come quello
predisposto in occasione della finale di Coppa Italia, semplicemente attraversando la zona dell’Olimpico”: così Lorena La Spina, segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia.
Si parte dalla ricostruzione del servizio di ordine pubblico il 3 maggio. “La Polizia – prosegue – svolgeva
regolarmente servizio in testa e in coda ai mezzi che trasportavano i tifosi e la prima persona a prestare
soccorso ai tifosi napoletani feriti è stata proprio la funzionaria alla quale era affidato il contingente destinato
a scortare i tifosi. Uno dei feriti in modo lieve, per velocizzare le operazioni di soccorso, è stato trasportato
in ospedale a bordo di un’auto della Polizia, il cui finestrino era stato poco prima spaccato da alcuni tifosi
napoletani, convinti – probabilmente – che a sparare fosse stata la polizia”.
Ma non solo: «L’area all’interno della quale sono stati fatti concentrare i pullman con i tifosi a bordo è sempre stata utilizzata a tal fine in occasione delle competizioni
calcistiche. Per l’organizzazione del servizio sono stati impiegati circa 1.600 uomini, un numero elevatissimo di
unità». «La morte di Ciro Esposito – commenta ancora la Spina – è responsabilità diretta del suo assassino: un
violento, un provocatore, che per altro da tempo non frequentava lo stadio. Anche la più capillare organizzazione dei servizi di ordine pubblico si scontra con
l’imprevedibilità di un gesto folle ed estemporaneo, quale deve ritenersi sia stato quello di Daniele De Santis. Sarebbe, infine, auspicabile che coloro che ricoprono incarichi di carattere istituzionale agissero in sinergia con le forze dell’ordine, specie al fine di migliorare le condizioni dei luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive», questo il riferimento al sindaco De Magistris.
FONTE Il Mattino