Manca poco ormai alla partita che può cambiare il destino della stagione del Napoli, la gara di ritorno del Play-Off di Champions League contro l’Athletic Bilbao. All’andata fu solo 1-1, risultato che mette i partenopei nella condizione di dover vincere in terra basca oppure di pareggiare con almeno due gol. La squadra allenata da Ernesto Valverde ha sicuramente una buona organizzazione di gioco, ottime individualità e avrà tanta voglia di far bene spinta dal calore del proprio pubblico. Eppure nella gara del “San Paolo” sono parsi evidenti alcuni difetti del Bilbao, sopratutto negli ultimi venti minuti dopo la rete del “Pipita” Higuain. Altri spunti assolutamente importanti su come affrontare i baschi sono emersi nella gara di sabato pomeriggio che i Rojiblancos hanno giocato e perso in quel di Malaga, e che Benitez avrà sicuramente avuto modo di vedere.
Alla “Rosaleda” l’Athletic non ha solo perso una gara, ma ha anche messo in luce tutte le lacune tattiche e tecniche della propria formazione. Il Malaga ha avuto in mano il pallino del gioco per quasi tutta la gara facendo circolare velocemente la palla e facendo correre a vuoto i baschi. Sulle fasce sono andati costantemente in difficoltà i due terzini: sia Iraola (unico cambio rispetto alla gara con gli azzurri al posto di De Marcos), che Balenziaga non riuscivano a stare dietro agli esterni offensivi del Malaga. Da lì sono partiti i pericoli maggiori per l’Athletic, e da lì dovranno partire gli attacchi degli azzurri al “San Mamès” con Mertens (o Insigne) e Callejon pronti a puntarli per metterli in difficoltà. I due centrali difensivi Gurpegi e Laporte hanno confermato di essere molto abili sulle palle aeree e sull’anticipo, ma non il massimo nell’uno contro uno, rischiando spesso il cartellino. Lasciano a desiderare anche sul piano dell’impostazione data la scarsa qualità tecnica, sopratutto del francese Laporte che messo sotto pressione è portato all’errore.
I due centrocampisti centrali Iturraspe e Mikel Rico godono entrambi di buone doti di interdizione, ma poca abilità nella costruzione della manovra. Sopratutto il primo si concentra sul recupero palla lasciando al secondo la possibilità di spingersi in avanti anche con una discreta pericolosità. Agli inserimenti da dietro di Mikel Rico bisognerà fare dunque molta attenzione. Gli azzurri dovranno cercare di pressare alto e possibilmente lasciare l’iniziativa del gioco ai due difensori centrali, così da indurli all’errore. Altro aspetto da sottolineare è il modo in cui l’Athletic interpreta la fase di uscita dalle retrovie, dove i quattro difensori tendono ad alzarsi tantissimo lasciando spazio alle proprie spalle. Sarebbe importantissimo fare un buon filtro a centrocampo, rubar palla e ripartire per poi provare a verticalizzare subito con passaggi o lanci precisi per gli attaccanti.
In avanti le note più problematiche per il Napoli. Infatti gli uomini di Valverde danno il meglio proprio quando la palla la gestiscono i tre trequartisti dietro la prima punta. Il più pericoloso, come visto anche dalla gara d’andata, è sicuramente il funambolico Iker Muniain. Il “Messi basco” (così è soprannominato dalla propria tifoseria), è capace di effettuare accelerazioni straordinarie che legate ad una capacità di dribbling da urlo ed un’ottima capacità nel concludere in porta, ne fanno uno dei talenti spagnoli migliori degli ultimi anni. Non vanno sottovalutati neanche gli altri due giocatori che compongono il terzetto dei trequartisti. Markel Susaeta ed Ibai Gomez (in vantaggio su Benat) hanno entrambi ottima visione di gioco, un piede delicato e una buona capacità di concludere a rete. Dei tre solo Muniain ha però dato l’idea di poter cambiare la partita in qualunque momento, bisognerà stare attenti alle sue ripartenze. Annullandone il collettivo il Bilbao perde tantissimo del suo potenziale d’attacco, da questo punto di vista sarà essenziale la copertura che Maggio e Ghoulam sapranno garantire. Infine Albiol e Koulibaly dovranno mettere massima attenzione sul “puntero” dei baschi Aritz Aduriz. Il centravanti è abilissimo di testa e sgusciante nello stretto, sa eludere bene la marcatura partendo anche sul filo del fuorigioco. Un attaccante di tutto rispetto che però nella gara del “San Paolo” fu ben arginato dai due centrali azzurri.
Dagli spunti che la gara con il Malaga ha dato e da quegli ottimi venti minuti in cui il Napoli aveva messo davvero alle corde il Bilbao, Benitez dovrà ripartire per conquistare la qualificazione. I baschi saranno inoltre più stanchi dei partenopei sia dal punto di vista fisico che nervoso (gli ultimi minuti della gara di sabato sono stati sfiancanti). L’impresa di violare il “San Mamès” è alla portata del Napoli, gli azzurri dovranno solo essere più convinti dei propri mezzi, non dovranno aver fretta di sbloccare il risultato e non dovranno farsi intimorire dal clima ostile che troveranno a Bilbao. Con questi dati Higuain e compagni avranno dalla loro un’arma in più: la consapevolezza di essere nel complesso più forti e che l’Athletic, anche alla Catedral, si può battere.
Pasquale Giacometti