Le due settimane di sosta? E’ stata solo una sorta di quiete che prelude alla tempesta (ma poi c’è pure chi ha lavorato con le nazionali). E’ stata la necessaria ventilazione prima di inspirare a fondo e tuffarsi in apnea, durante quel che resta del mese. Perché dal 14 al 30 settembre non ci saranno più pause di riflessione, né tempo per far respirare muscoli e tendini. Usiamo il passato, non per accorciarci la vita, ma per indicare che già siamo a metà del percorso (di sosta) e basta solo uno schiocco di dita per ritrovare quel ritmo forsennato che ha già caratterizzato le ultime annate del Napoli.
POKERISSIMO – Formato da un poker in campionato, più il primo match della fase a gironi dell’Euroleague. Il tutto in mezzo mese, con una cadenza di una partita in nemmeno tre giorni e mezzo. Si potrebbe provare a partire con un paio di botti, anche per acquisire quei ticket di fiducia indispensabili quando non c’è nemmeno il tempo di tirare i remi in barca. Crearsi un tesoretto d’entusiasmo che aiuta a sentire di meno la fatica, e dunque provare a vincere le prossime due sfide casalinghe: quella col Chievo (domenica 14, ore 15), seguita a ruota dall’arrivo dello Sparta Praga (giovedì 18, ore 21,05). Perché poi delle successive tre sfide, solo una si terrà fra le mura amiche. Ma andiamo con ordine: dopo le prime due a Fuorigrotta, ecco già una trasferta piuttosto impegnativa in quel di Udine (domenica 21, ore 18). Dopo di che si torna a casa per ricevere quel Palermo (mercoledì 24, ore 20,45) appena tornato in A. Infine Sassuolo-Napoli (domenica 28, ore 12,30),altra trasferta da non prendere sottogamba, considerato che l’andata della scorsa stagione gli emiliani risultarono piuttosto indigesti.
DIFFICOLTA’ – Allora, tre in casa, due fuori, coefficiente di difficoltà (all’apparenza) medio-basso, ma è bene ribadire che il Napoli nelle ultime stagioni (ultima compresa) s’è ritrovato a perdere punti preziosi proprio con compagini che sulla carta non valevano gli azzurri. Se andiamo a ben vedere, una vera e propria marea di punti. Se non se ne fossero lasciati tanti per strada, probabilmente si sarebbe potuto entrare in Champions dalla porta principale. E non va neppure tralasciato che, in virtù degli ormai arcinoti spezzatini, la Rafa-band coprirà un po’ tutte le fasce orarie. Giorno, pomeriggio, notte, e quindi il tutto andrà programmato (dagli allenamenti all’alimentazione stessa) con precisione certosina.
LA SPINA – Nel senso di staccarla. Per tornare pimpanti e, probabilmente, con le idee più chiare. Magari non è proprio così, magari c’erano anche impegni familiari, oltre alla scontata nostalgia, ma se Benitez è volato a Liverpool è perché la cosa è stata ben valutata (anche con la società) e fa poi parte del suo modo di allenare. Che contempla appunto alcuni momenti dove la spina va staccata, cosa che aveva messo in pratica anche nelle sue precedenti esperienze. E non vale solo per il tecnico, visto che anche i calciatori riposeranno per tre giorni: ieri, oggi e mercoledì. Poi arriverà giovedì (11), saranno tutti presenti, e si dovrà obbligatoriamente cambiare registro.
Fonte: Corriere dello Sport