Il fuoriclasse dell’Udinese Antonio Di Natale ha rilasciato una lunga intervista a Il Mattino parlando del suo club, del campionato, del Napoli e dei protagonisti azzurri. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.
Tra un mese compie 37 anni: ma quale è il suo segreto?
“Nessuno in particolare, solo la voglia di allenarmi e divertirmi. Giocare
a calcio mi diverte ancora, forse solo questo in effetti è il vero segreto”.
E il suo obiettivo di questa stagione?
“Voglio raggiungere i 200 gol in serie A che sarebbero un traguardo straordinario per me e per l’Udinese. Poi a 205 c’è Baggio, uno dei miei idoli, spero di raggiungere e superare anche lui e di festeggiare insieme”.
Il legame con la sua Napoli è nelle amicizie e nella famiglia?
“Napoli è la mia città, c’è la mia famiglia. C’è il legame che ogni napoletano che vive fuori prova per le sue origini. Quando posso vengo a Napoli per trascorrere un
po’di tempo con famiglia e amici. E poi qui all’Udinese c’è Francesco (Pezzella, l’addetto stampa, ndr) che mi tormenta con i suoi ricordi di Capri”.
Da napoletano, quando ritorna a Napoli cosa è la prima cosa che
rimpiange di Udine?
“Non si possono paragonare due città così diverse. Parliamo di una differenza di abitanti di oltre un milione di persone. È logico che a Udine ci sia tranquillità e meno stress nella vita quotidiana, però Napoli ha molti lati positivi anche
se spesso si parla solo dei guai e dei problemi”.
Ed a Udine cosa Le manca di Napoli, se le manca qualcosa?
“La famiglia più di ogni altra cosa. Per il resto qui sto bene, ho tanti amici e non solo legati al calcio. I miei figli, mia moglie sono perfettamente integrati. Non a caso abbiamo deciso di restare qui a lungo”.
A proposito, come va il Totò Caffè?
“È una piccola azienda con la quale mi diverto a fare l’imprenditore, così mi alleno per quando smetterò di giocare…”.
Quando vede tutti questi stranieri nelle squadre italiane, cosa pensa?
“Il calcio è cambiato ma non è vero che gli stranieri tolgono spazio agli italiani. Se un calciatore italiano è bravo gioca. Il problema semmai è nella difficoltà che i giovani, stranieri o italiani che siano, hanno a trovare spazio in prima squadra.
All’estero un ragazzino se è forte lo gettano subito nella mischia. In Italia è più difficile anche se ultimamente alcuni grandi club lo stanno facendo”.
I tre giocatori napoletani più forti degli ultimi venti anni, escluso il suo amico per la pelle Montella, però?
“Come faccio ad escludere Montella? Mettiamo anche lui nei tre anche perché è stato un grande fuoriclasse. Poi dico Cannavaro e Ferrara. Hanno vinto tantissimo”.
Due cose che le piacciono di Benitez?
“Non lo conosco di persona, come allenatore posso dire che mi piace il suo modo di affrontare le partite. Il Napoli è una squadra sempre molto propositiva che da’ molta importanza alla fase offensiva. Forse perché sono un attaccante mi viene inmente questo”.
Higuain è il suo avversario principale alla corsa al titolo di capocannoniere?
“Higuain è un grande campione, ci sono tanti calciatori in grado di segnare tanto. Sarà una bella lotta. Io farò del mio meglio per esserci…”.
Il Napoli può vincere lo scudetto?
“La Juventus mi sembra ancora la favorita, ma il Napoli mi sembra in grado di rendere a tutti la vita difficile”.
Ha fatto bene Immobile ad andarsene?
“In questo momento di difficoltà del calcio italiano, se non arrivano proposte da club importanti del nostro Paese, è giusto che un calciatore accetti di andare
all’estero. Il Borussia è un club importante a livello europeo, ha una tifoseria molto calda e una filosofia che può permettere a Immobile di esplodere anche a livello europeo dopo le belle cose fatte in Italia”.
Insigne fa fatica a Napoli: difficile da napoletano giocare al San
Paolo?
“I napoletani sentono sempre di più la pressione, è normale che sia così. Però Insigne ha fatto vedere di avere la stoffa per fare grandi cose, gli basterà ritrovare la tranquillità e fare qualche bella giocata per riguadagnarsi l’affetto del pubblico”.