Di seguito vi proponiamo due stralci tratti dall’editoriale di Antonio Corbo, pubblicato dal giornalista di Repubblica sul proprio blog, Il Graffio: Molte le note positive per ricominciare con fiducia. La prima: la capacità di Benitez di aver superato da solo la crisi che intorno a sé aveva creato. Un tecnico del suo passato non può incartarsi per eccesso di ingenuità e cinismo: raccontava di essere soddisfatto del mercato, attribuiva alla squadra valori più alto dello scorso anno, contava i tiri in porta per giustificare penose sconfitte, ma chi gli credeva? Sabato era molto teso, ha evitato l’autolesionismo mellifluo, l’ipocrisia di chi cerca una nuvola per volar via senza troppo chiasso. Di certo, non è arrivato un solo tweet né un cablo di sostegno dalla California dove il presidente è impegnato nella compravendita di diritti cinematografici. Come al tempo dell’esonero di Donadoni. Si è rialzato Benitez, e lo deve solo a se stesso, avendo riequilibrato e ben motivato la squadra. Higuain e Callejon con l’azione
Nella ripresa il Napoli ha mostrato nella sofferenza i suoi limiti. Rafael con due uscite a vuoto è il vero problema. Incredibile: fu liberato Reina, malinconica riserva sulla panchina del Bayern., Ha lasciato una porta aperta per trovarne una blindata: quella di Neuer, un incrollabile gigante. Che errore. Hamsik sostituito non trova spazio nella scia di Higuain né sfrutta i vachi aperti dalla sua mobilità, come fa Callejon. Benitez può aiutare Hamsik creando un continuo scambio di posizione proprio tra il capitano triste, Callejon e l’altro esterno tra Insigne e Mertens.
Ha sofferto il Napoli quando compresso dal Sassuolo, senza Higuain e con Zapata che non trattiene palla, non trovava vie d’uscita. È mancato più che mai il mediano di qualità, autorevole e massiccio, per rendere razionale e ordinata una ciurma spaventata dal mare grosso. L’addio di Reina e il mancato acquisto di un centrocampista importante: sono i due rimorsi del mercato che proprio non si cancellano.