E il San Paolo divenne una maledizione. L’impianto che ha regalato innumerevoli gioie ai tifosi partenopei, è diventato un bunker per lo stesso Napoli, un tabù da sfatare al più presto. Domenica sera a Fuorigrotta arriva il Torino; la squadra di Ventura non se la passa bene. Malgrado la vittoria contro il Copenaghen in Europa League, in campionato ha conquistato appena cinque punti, due in meno rispetto al Napoli.
Gli azzurri sono attesi da un duro banco di prova: le due vittorie di seguito senza incassare reti sono state un toccasana, ma in Serie A quest’anno il San Paolo ancora non ha vissuto gioie. Per scovare l’ultima vittoria interna nel massimo campionato italiano bisogna risalire all’ultimo turno della scorsa stagione, quando il Napoli superò il Verona con un sonoro 5-1. E invece quest’anno l’inversione di rotta è stata evidente: gli azzurri davanti al pubblico amico hanno raccolto appena un punto in due partite, contro avversari modesti quali Chievo e Palermo. Troppo poco.
Il pubblico del San Paolo ha risentito dei risultati deludenti: contro il Palermo le presenze allo stadio erano appena 9.000, troppo poco per una tifoseria abituata a un pubblico da grandi occasioni.
Quest’anno la stessa tifoseria sembra essersi disinteressata alle sorti della squadra, illusa e poi delusa da un mercato considerato inferiori alle aspettative e da un preliminare di Champions amaramente perso. Ciò però non può essere un alibi per non sostenere i calciatori. È per questo che Inler, attraverso i social network, ha esortato i tifosi a recarsi allo stadio.
Chissà se veramente le due vittorie di fila invoglieranno la tifoseria a ripopolare il San Paolo, visto che gli spalti desolati non sono un modo adatto per motivare i calciatori. Il Napoli ha bisogno di battere il Torino e di centrare la prima vittoria interna di questo campionato, per allungare a tre la striscia di successi consecutivi e soprattutto per riavvicinare un popolo che al momento sembra freddo e disinteressato.
A Reggio Emilia la presenza di tifosi partenopei accorsi da Modena, Bologna e le varie zone limitrofe era notevole; a Bratislava erano in netta minoranza (mille contro novemila) ma le uniche voci e gli unici cori provenivano da quello spicchio di stadio riservato ai napoletani.
A Bratislava e Reggio Emilia sono stati lanciati chiari segnali, messaggi di sostegno. E un messaggio lo si attende anche dal San Paolo. A partire da domenica, contro il Torino.
Vittorio Perrone
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