La sfida più attesa. Da giocare e vincere senza se e senza ma. Perchè la Serie A è una ruota che gira e prima o poi ti porta a scontrarti con i rivali più odiati e con chi, nel tempo, è diventato più di un obiettivo da sconfiggere con l’attenuante dei tre punti da portare a casa. Lo sapeva bene Walter Gargano, mastino azzurro ritornato alle pendici del Vesuvio dopo un Mondiale vissuto in sordina con il suo Uruguay e un girovagare per l’Italia terminato proprio quando Napoli sembrava diventato ormai solo un dolce ricordo da portare per sempre con sè.
RIVALE MAZZARRI – Rinunciare all’Uruguay per continuare a lavorare e preparare bene la sfida con l’Inter. Gargano ci aveva riflettuto a lungo prima della convocazione arrivata da Tabarez. In fondo, come è diventato inamovibile in questo nuovo Napoli formato Benitez, così lo è sempre stato nella selezione della sua nazione. Però questa volta alla maglia che più sente aveva deciso di dire “no grazie, sarà per la prossima“. L’obiettivo di lavorare con il mentore Rafa, colui che lo ha rilanciato sulla scena partenopea, era troppo stuzzicante e il chiodo fisso del duro lavoro era l’Inter di Mazzarri. Il tecnico che prima lo aveva fatto diventare un elemento imprescindibile per poi scacciarlo via, prima a Napoli, poi nell’esperienza milanese durata pressochè un anno o poco più.
BRUTTO STOP – “Non è una sfida speciale per me. Con Mazzarri non mi sono lasciato bene ma io punto solo a vincere”. Lo ripeteva una settimana fa ai microfoni della radio ufficiale, provando a sminuire l’impegno di domani e la sua voglia di dimostrare il suo valore. Ma a 48 ore dal match la tegola: un contrasto con Mertens, forte urto al viso e pochi minuti dopo la sentenza che spezza i sogni dell’uruguaiano: “frattura plurimoframmentata alla zigomo destro”. Una batosta, per il giocatore, uno dei migliori in questo avvio, e per Benitez, che sul mediano di Paysandù aveva trovato l’uomo capace di dotare il suo Napoli dell’equilibrio ideale per rimettersi in carreggiata. Toccherà aspettare quattro settimane per rivederlo in campo, magari con l’ausilio di una mascherina per velocizzare il tutto. A Gargano toccherà rimanere a Napoli domani sera e sperare, che nei suoi compagni, circoli riconoscenza e anche un po’ di sana vendetta nei confronti del vecchio Walter.
Sabato Romeo
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