Inter-Napoli, il cronometro segna il sessantaduesimo e il punteggio è ancora fermo sullo 0-0. Gli uomini di Benitez appaiono in difficoltà, il pressing dell’Inter li manda in tilt. La lavagna del quarto uomo si illumina, ecco il cambio: fuori Hamsik, dentro Jorginho. La sorpresa e lo stupore dei napoletani fanno subito spazio a un interrogativo: “E adesso?” L’ipotesi più scontata sarebbe stata un passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3, e invece no, Jorginho si è andato a piazzare in una sorta di “limbo”, una zona di campo a metà tra la mediana e la trequarti. Il cambio ha donato maggior equilibrio al Napoli, che, anche se a tratti, ha frenato le offensive dell’Inter e si è reso pericoloso in un paio di circostanze prima della rete di Callejon.
JORGINHO – L’italo-brasiliano ha attraversato un momento difficile, ma sembra pronto ad uscire dal tunnel, anche grazie all’aiuto di Benitez e ad un cambio di ruolo. Come quello di ieri. Rafa proseguirà quest’esperimento? Jorginho può davvero diventare il jolly di questo Napoli, il collante tra centrocampo e attacco. L’importante è perseverare.
HAMSIK – La sostituzione di ieri sa tanto di bocciatura per lo slovacco. Marek Hamsik non ha disputato una buona prestazione alla Scala del Calcio. In sette anni, il capitano azzurro ha segnato una sola volta a San Siro, nel 2011. Neanche stavolta ha saputo interrompere il digiuno, neanche stavolta è riuscito ad incidere in una gara che conta, neanche stavolta è tornato al gol in campionato.
Ma un’indicazione positiva da questa partita (tralasciando Callejon) è arrivata: forse Benitez ha trovato in Jorginho un’altra alternativa ad Hamsik. Dal canto suo, l’italo-brasiliano ha intenzione di riscattarsi, ritrovare se stesso e tornare ad essere quello di Verona. E forse può farlo da trequartista.
Vittorio Perrone