Napoli-Verona, 40 secondi sul cronometro. Neanche il tempo di studiare le squadre in campo ed ecco la doccia fredda, anzi, ghiacciata: prima azione del Verona, svarione difensivo e rete di Hallfredsson lasciato completamente solo, che sblocca così il match immediatamente in avvio. Sembra il recap di un inizio di stagione alquanto da incubo, ennesima serata di un periodo fatto di luci ed ombre e che sembra davvero interminabile.
Ma ecco che si palesa il Napoli che tutti ricordano e che ha fatto fatica ad emergere dopo la disfatta in Champions contro l’Athletic Bilbao, ferito ed impaurito e che invece ieri sera al “San Paolo” ha ritrovato quella massiccia dose di “cazzimma” tanto decantata da Benitez, media e tifosi. Ma non è certo finita lì: dopo il pari di Hamsik ed il nuovo vantaggio, ecco l’ennesimo svarione difensivo, con il neo entrato Nico Lopez lasciato libero d’agire sulla destra e che indovina l’angolino alle spalle di Rafael Cabral. Errori a raffica in una sola azione: Koulibaly perde il difensore, Ghoulam si lascia eludere ed il portiere azzurro non copre al meglio il suo palo.
Da quel momento in poi, il match cambia completamente: in campo si scorge una squadra compatta, unita, precisa e finalmente cinica, anche in difesa. Già nella prima frazione di gioco, Maggio e Ghoulam erano sembrati più briosi del solito: il primo, autore di sovrapposizioni e tagli con Callejon sull’out destro, l’algerino con una prestazione di qualità e carattere nonostante la fisicità degli arcigni attaccanti scaligeri.
Ma chi ha fatto la differenza soprattutto nella difesa, sono stati Albiol e Koulibaly, riscattandosi dai due errori commessi in precedenza. I due giocatori infatti, sono tornati a fare coppia fissa al centro del reparto più arretrato, rispondendo entrambi positivamente alle aspettative di Benitez. Il francese, ha dispensato attenzione, senso della posizione, risolutezza e concentrazione. Il vero plauso però va allo spagnolo che è finalmente tornato ai livelli dello scorso anno, propiziando anche la rete di Higuain con una discesa da vero terzino. Standing ovation per lui ed un meritato grido del “San Paolo”.
Insomma, il Napoli sembra essere tornato compatto e preciso anche in difesa: certo, sarebbe meglio soffrire di meno e non subire reti ma, d’altra parte, quando ogni reparto funziona alla perfezione e c’è compattezza e carattere, il fine giustifica i mezzi. Con i fuoriclasse in difesa al top della condizione fisica e psichica però, sarà davvero difficile riuscire a battere il buon vecchio ma rinnovato Napoli.
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