Uno degli enormi problemi del Napoli di questo altalenante inizio di stagione, era la condizione fisica, del collettivo e dei singoli. Poca corsa, stucchevole imprecisione, carattere manchevole, pressing inesistente: insomma, una squadra irriconoscibile che veniva a mancare proprio nei suoi campioni che, probabilmente complici le fatiche del Mondiale per molti ed un’estate particolarmente impegnativa, non riuscivano ancora a rendere al meglio. Vincere aiuta a vincere e con i primi risultati convincenti sono arrivate anche le prestazioni da standing ovation: un possesso palla travolgente, pressing alto, tanti gol, precisione e compattezza in ogni reparto.
Ma cosa è cambiato? Sicuramente una diversa percezione di se stessi: con un buon filotto in campionato ed un gironcino di Europa League alquanto positivo con il primo posto conquistato seppur in condominio, la stagione partenopea assume colori diversi rispetto allo scorso agosto, dove regnava sovrana la delusione per l’eliminazione inaspettata dal preliminare di Champions League. Sono arrivate nuove motivazioni, nuova linfa ma soprattutto quella “benzina” che inizialmente è mancata. Pian piano, tutti gli azzurri sono tornati agli altissimi livelli dello scorso anno, non deludendo le aspettative, così come le nuove leve, pronte a fare la differenza come Koulibaly e David Lopez.
Ciò che ha sorpreso però, è il ritmo sempre alto imposto dagli azzurri in campo: tecnica, qualità e quantità per annichilire l’avversario, così come successo contro Verona, Roma ed anche a Bergamo contro l’Atalanta seppur il risultato sia stato amaro a metà e frutto di tanta sfortuna ed imprecisione sotto porta. Inoltre, forti di una condizione fisica ed atletica al top, ogni pedina può seguire al meglio le direttive imposte da Rafa Benitez: la difesa è chiamata ad una prova maiuscola, attenta e precisa; il centrocampo deve filtrare, impostare ed agire tra le linee, le ali ripiegare ad aiutare la mediana spesso in inferiorità numerica, Higuain ed Hamsik devono fare movimento ed all’occorrenza finalizzare creando spazi ed assist anche per i compagni. Insomma, tanto lavoro extra che può essere effettuato al meglio solo se realmente in forma: è questo il segreto del nuovo Napoli, che finalmente ha ritrovato l’equilibrio e l’intensità tanto cercati.
Alessia Bartiromo
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