Tra le due soste rinasce un Napoli diverso, ma da ora fino a Natale l’obiettivo è la continuità

E’ proprio il caso di dirlo. Benedette siano le soste di campionato. E’ questo quello che deve aver pensato Benitez quando il 5 Ottobre è finita con una vittoria interna contro il Torino, la prima miniparte di stagione. I quindici giorni di pausa  sono serviti agli azzurri per rimettere a posto un paio di cose sotto il profilo tattico, ma sono serviti soprattutto ai giocatori per ritrovare – chi in ritiro con le nazionali, chi a Castel Volturno – le motivazioni annullate dopo l’eliminazione in Champions di agosto.

I primi due blocchi di partite dell’anno hanno, infatti, mostrato due versioni diverse di una stessa squadra: una formazione involuta e poco concentrata a settembre ed un’altra molto gagliarda ed agguerrita ad ottobre. Il Napoli, che pareva dovesse attraversare un periodo di travaglio e di transizione, si trova all’improvviso con un filotto di partite, catapultato al terzo posto con prospettive molto interessanti sul futuro. Allora è giusto riprendere le parole di Benitez – lo stesso allenatore che era stato messo al bando dalla piazza e dalla tifoseria un mesetto fa – quando diceva che la svolta ci sarebbe stata nel momento in cui la squadra avesse iniziato a vincere qualche partita consecutivamente.

Dal match di San Siro contro l’Inter, i partenopei si sono convinti di poter recitare un ruolo da protagonista in questa Serie A e soltanto la sfortuna – oltre a qualche errore dei singoli – non hanno permesso l’espugnazione del Meazza prima e di Bergamo poi, due campi da sempre avversi. In mezzo, c’è stata la vittoria, schiacciante, contro il Verona. Addirittura sei reti, per un Napoli ultra spettacolare che si è ripetuto poi una settimana dopo, quando al San Paolo c’era di scena la Roma.

La partita dell’anno, quella da non perdere e da non pareggiare, era proprio quella con i giallorossi e proprio in quell’occasione, Hamsik e compagni hanno messo in scena il loro capolavoro. Un trionfo del calcio dai ritmi alti, dalle accelerazioni feroci e dalla forza di volontà ai massimi. Anche in quel caso, la sfortuna ed il poco cinismo degli attaccanti, non hanno contribuito ai fini del risultato finale. Tagliavento al 90′ ha fischiato il 2 -0, ma quell’incontro poteva benissimo concludersi con uno scarto di 4 o 5 reti.

A questa ripresa repentina, hanno contribuito moltissimi fattori. Innanzitutto, c’è da segnalare una più elasticità tecnica da parte di Benitez, che pare inoltre aver trovato solidità nel duo di centrocampo formato da Jorginho e David Lopez. La difesa, poi, si è consolidata sulle basi di un Koulibaly che si sta imponendo come una delle migliori rivelazioni della stagione. A tutto questo, poi, aggiungiamo, anche il ritrovamento dei singoli in attacco. Nella prima parte di stagione, agli azzurri era mancato tantissimo Higuain, il marcatore da 20 gol a stagione. Appena il Pipita è ritornato a vestire i suoi panni, la squadra ha cambiato passo ed è ritornata ai ritmi dello scorso anno.

Un altro elemento fondamentale da sottolineare è anche il carattere, che la rosa sembrava aver smarrito. La partita di Firenze contro i viola è stata emblematica, sotto il punto di vista dello spirito. Il Napoli voleva i tre punti del Franchi e se li è andati a prendere di rabbia ed anche con un po’ di cazzimma, quando Montella nel finale ha provato il tutto per tutto ed ha rischiato seriamente di agguantare il pareggio.

Per questo motivo, la sosta questa volta sembra essere arrivata troppo presto ed è davvero un peccato dover staccare la spina proprio ora. Gli azzurri hanno enorme bisogno di continuità, soprattutto in questa ultima parte di anno solare. Il terzo posto, per ora è un grande obiettivo raggiunto, ma l’importante da qui a Natale sarà difenderlo e perché no, iniziare anche a porre gli occhi più su. Oltre agli impegni di campionato, poi, ci sarà da guadagnare l’accesso alla fase ad eliminazioni di Europa League sino ad arrivare all’ultimo appuntamento, quello che più conta.

Napoli – Juventus di Supercoppa Italiana non sarà soltanto una sfida vendetta dopo le misfatte di Pechino, ma sarà anche un bando di prova per gli azzurri. Mettere in bacheca un nuovo trofeo, potrebbe essere, questa volta sì visto come l’inizio di una musica dolcissima per il popolo partenopeo…

Gennaro Sgambati

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