Una partita difficile, come era lecito auspicarsi, colto il massimo con il minimo sforzo. Una partita dove gli azzurri hanno raggiunto il risultato, la matematica qualificazione ai 16esimi di Europa League, in una sfida molto sofferta dove il risultato è stato in bilico fino alla fine. Una tenuta da trasferta già troppe volte vista nelle ultime due stagioni dove è mancata una brillantezza in avanti. Nel contesto di una fase propositiva insufficiente a emergere, purtroppo, la prestazione insufficiente di Jorginho mai in grado di svolgere a pieno il suo ruolo di grimaldello della difesa ceka. L’ex Verona è il peggiore in campo di questo Sparta Praga-Napoli.
Mai nel vivo – Poche luci in terra boema, chiamato a giostrare nel ruolo abitualmente svolto da Marek Hamsik l’italo-brasiliano non convince. Interpretare il ruolo del dieci, compito che arreca difficoltà anche al capitano partenopeo, necessita di tanta applicazione, lavoro e tempo, indubbiamente migliore la resa nei due di centrocampo, un esperimento già provato da Benitez e da rivedere. Spesso impreciso, gli manca lo spunto, il guizzo necessario per innescare i compagni, protagonista – in negativo – della macchinosa manovra dei partenopei per buona parte della sfida di stasera. Il fatto che gli azzurri si infiammino proprio dopo la sua uscita chiarisce il quadro di una prestazione con molte più ombre che luci.
Un giovedì da rimandato, già da Genova nel suo ruolo sarà un’altra musica.
Edoardo Brancaccio