Rafael 5,5: Incolpevole sul vantaggio empolese, incerto sul 2-0 di Rugani dove divide la complicità con un retroguardia impreparata. Una prestazione costellata dalla solita insicurezza, ennesima riproposizione degli alti e bassi che ormai sono una costante in questa stagione.
Maggio 6: Soffre molto per tutto l’arco dei primi 45′ di gara non riuscendo mai a sfondare. Cresce alla distanza, sua la sovrapposizione con cui serve il pallone del 2-2 di De Guzman.
Henrique 5: Chiamato a sostituire Koulibaly spreca la sua occasione, la difesa azzurra manda in scena un horror di primo livello ed il brasiliano è tra i protagonisti indiscussi. Impalpabile in occasione del vantaggio empolese, dilaniato dalle incursioni dei ragazzi di Sarri. Lontano parente dell’ottimo giocatore ammirato nei primi sei mesi in azzurro.
Albiol 5 : Le costanti dormite fanno ridestare gli incubi del San Mames. Se il Napoli soffre tanto è anche perché lo spagnolo lascia la sua migliore versione negli spogliatoi del San Paolo. L’assenza di Koulibaly non può essere un’attenuante.
Ghoulam 5,5: Partita complicata per il nazionale algerino, prova a non far mancare il proprio contributo in avanti ma è spesso costretto ad tenere basso il proprio raggio d’azione per non lasciar scoperta una retroguardia in costante difficoltà.
Jorginho 5 : Non accende la luce, tutt’altro. In costante affanno al cospetto della mediana empolese non riesce mai a contribuire con qualità alla fase offensiva partenopea, spreca un’enormità di palloni. Disastroso in fase di contenimento, è protagonista delle voragini che vedono il Napoli in difficoltà sulle devastanti ripartenze dei toscani.
David Lopez 5,5: Se la lampadina del compagno di reparto resta spenta, la sostanza non cambia per lo spagnolo. Di solito ordinato, preciso, è in costante balia degli avversari non riuscendo a garantire il solito costrutto, in ombra.
Hamsik 5: Discreto l’impatto con il match, poi il baratro. Mai uno spunto, mai propositivo, annega tra le linee della squadra di Sarri. Le sue difficoltà si trasmettono all’intero gruppo, che necessita di un trascinatore che manca nuovamente all’appello, per l’ennesima volta. Esce tra il disappunto di un pubblico che dopo tanti mesi di attesa comincia a smarrire la propria pazienza.
Mertens 6 : Ci prova, cerca di dare la scossa alla manovra azzurra. Chiuso però alla perfezione dalla difesa avversario manca del guizzo decisivo, marchio di fabbrica del folletto belga. Mette lo zampino con il morbido corner per l’incornata con cui Zapata accorcia le distanza. Ancora a secco in campionato, l’obbligo è un cambio di marcia per tornare sui livelli della passata stagione.
Callejon 6 : Tanta quantità, al solito, ma i ritmi, l’incisività e il rendimento del Callejon ammirato nel primo scorcio di stagione resta ancora un miraggio. Una gran parata di Sepe gli nega goal del 3-2. Lecito un periodo di appannamento, ma il vero Calleti manca al Napoli come l’ossigeno.
De Guzman 7 : Grimaldello ad effetto immediato, entra al posto di Mertens e al primo pallone utile fredda gli avversari con una botta decisa. Costantemente propositivo cerca con continuità i compagni gettandosi sempre negli spazi. Un Sepe in forma smagliante gli nega il goal vittoria a tempo praticamente scaduto. L’ennesimo biglietto da visita per un giocatore che reclama con forza il posto da titolare.
Higuain 6: Non è al massimo e si vede. Subentra per un Hamsik davvero spento ed ha il merito di allargare le maglie della difesa empolese. Poco cattivo nel tap-in dopo una conclusione di Callejon ben parata da Sepe.
Zapata 6,5 : Benitez voleva una risposta, che non è mancata. Fino all’ingresso di Higuain lotta da solo con tenacia contro una difesa empolese quasi perfetta. Riapre la sfida con una torsione da antologia su corner di Mertens. Anche lui, come De Guzman dimostra di essere tra i più in forma di un gruppo che va a corrente alternata.
Edoardo Brancaccio