Milan-Napoli, la sfida si accende. Una gara che vede opposte due difese ballerine e due attacchi molto prolifici, ma gran parte della contesa si svolgerà nella zona nevralgica del campo. Il centrocampo, per il Napoli così come per il Milan, non rappresenta certo un punto di forza, e il motivo è principalmente uno: troppi mediani di rottura, pochi registi. Di conseguenza manca la precisione, mancano le geometrie, mentre abbondano i polmoni e la generosità.
LA CHIAVE TATTICA. C’è da attendersi, dunque, una partita sentita e combattuta, ma la spettacolarità quasi certamente non arriverà dal centrocampo. Questo fattore è determinato soprattutto dagli uomini a disposizione dei due tecnici: Inzaghi può contare su un centrocampo “corsa e muscoli”, composto da Essien, Muntari e De Jong, ma è possibile anche l’inserimento, a gara in corso o dall’inizio, di Poli e Bonaventura. Quest’ultimi garantirebbero un minimo di corsa e qualità in più ai rossoneri. Spesso è capitato che l’ex atalantino giocasse sulla linea dei centrocampisti, sulla falsariga di quanto accaduto a Madrid con Di Maria prima e James Rodriguez poi, rispettando comunque le dovute proporzioni. Il Milan può contare su una superiorità quantomeno numerica sul centrocampo del Napoli, che vede invece Inler, Gargano, David Lopez e Jorginho giocarsi due maglie, con lo svizzero e lo spagnolo leggermente in vantaggio. Ma la mancanza di geometrie si nota anche nel reparto mediano del Napoli: Jorginho, che dovrebbe garantire una certa qualità in mezzo, è spesso in affanno, così come Inler. Lo svizzero però, a differenza dell’italo-brasiliano, se la cava piuttosto bene in fase di rottura.
TUTTI IN CABINA…DI REGIA. Come detto, tra le fila azzurre latita l’apporto di qualità in mezzo al campo. Inler e Jorginho dispongono di buone capacità, ma non le sfruttano interamente. Questione di modulo o forse semplicemente di condizione fisica. Più delicata è la situazione in casa Milan. Inzaghi questa sera non potrà contare su Marco Van Ginkel, calciatore che avrebbe potuto aggiungere un po’ di tecnica alla mediana rossonera, ma potrà invece affidarsi a Riccardo Montolivo, al rientro dopo un lungo infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi di gioco oltre sei mesi. Tecnicamente l’ex centrocampista della Fiorentina sarebbe un trequartista, ma spesso è stato impiegato anche in cabina di regia dai predecessori di Inzaghi, ovvero Allegri e Seedorf. Insomma, i registi non mancano, da entrambe le parti, ma nessuna delle due squadre ha saputo valorizzare al meglio le loro caratteristiche. Pertanto con buona probabilità in campo domani sera sarà di scena il confronto tra due centrocampi composti perlopiù da mediani. Cuore, polmoni e generosità, ma lo spettacolo lo lasciamo solo all’attacco?
Vittorio Perrone