“Soddisfa di più una sconfitta pulita dove hai dato tutto, piuttosto che una vittoria ottenuta barando”: forse questa frase di Yuri Chechi è troppo forte per raccontare quanto accaduto a Pechino l’11 agosto del 2012, ma la sensazione di tutti i tifosi del Napoli, dopo la Supercoppa persa contro la Juventus in quel caldo sabato d’agosto, fu proprio quella raccontata dal signore degli anelli. Il Napoli era tornato ad alzare un trofeo dopo oltre vent’anni, vincendo nel maggio precedente la Coppa Italia, proprio contro la Juventus fresca vincitrice dello scudetto; la finale di Supercoppa rappresentava dunque un’altra occasione per dimostrare all’Italia, ma anche al mondo (data la location e la relativa copertura mediatica) che il Napoli era di nuovo la squadra vincente che dettava legge sul finire degli anni ’80. Qualcosa però andò storto.
LA CRONACA – Servirono i tempi supplementari per assegnare il trofeo al Bird Nest, il nido d’uccello costruito per le Olimpiadi cinesi del 2008. Ad aprire le marcature è Cavani al 27′, dopo un’errata applicazione del fuorigioco da parte della Juventus. Che dieci minuti più tardi trova il pareggio con un bel tiro al volo di Asamoah. Ma il Napoli ha una tempra d’acciaio, e alla fine del primo tempo, con un gran gol di Goran Pandev, si riporta in vantaggio meritatamente. Nella ripresa però, entra in scena Mazzoleni. Che al 71′ vede un contatto tra Fernandez e Vucinic in area e, guarda un po’, assegna un rigore quanto meno dubbio alla Signora: 2-2 e tutto da rifare per gli azzurri. Ma il meglio, anzi il peggio, deve ancora venire; il finale di gara è quanto mai concitato, il Napoli si vede espellere due giocatori: Pandev dice una parola di troppo all’assistente, poi Zuniga stende Giovinco; e Mazzarri, per proteste, viene a sua volta mandato anzitempo negli spogliatoi. Nel primo tempo supplementare la Juventus sbriga quindi quella che è ormai diventata solo una pratica: Maggio fa autogol di testa su cross di Pirlo, e Vucinic chiude i giochi. Finisce 4-2 e il Napoli, in segno di protesta, decide di non presenziare alla premiazione.
LA RIVINCITA – Il destino ha voluto che fossero di nuovo Juventus e Napoli a giocarsi la Supercoppa quest’anno. E oltre l’ambizione di alzare al cielo un altro trofeo, gli azzurri devono trovare motivazioni anche in un senso di rivincita per quella partita. Sarà fondamentale che i superstiti di quel Napoli, vale a dire Maggio, Hamsik e Insigne, raccontino ai loro compagni il senso di frustrazione che provarono a Pechino. Sarà una molla in più per battere i bianconeri e portare a casa la Supercoppa.
2) – FINE (Clicca qui per la puntata precedente)