La stagione dei paradossi, ad ora, quella 2014-2015. Una stagione iniziata sotto auspici – per lo più proclami – importanti, progressivamente smussati dalle inoppugnabili sentenze portate dai fatti. La batosta di Bilbao, un mercato non proprio di alto profilo e soprattutto un andamento in campionato ai tratti dell’insufficienza, tutte mine che hanno fatto saltare in aria, senza appello, ogni migliore prospettiva. Alti e bassi costanti che hanno, quasi definitivamente(resta la matematica), cancellato qualsiasi velleità scudetto. Il sogno di quest’annata che difficilmente si tramuterà in realtà.
Il paradosso continua, perché nonostante quanto detto la stagione non è ancora, per nulla, compromessa. La sfida di lunedì, con in gioco un titolo, prestigio, ma soprattutto tanto morale rappresenta un vero e proprio bivio, un’occasione da non lasciar sfuggire tra le proprie dita.
“Una partita che assegna un titolo quando si disputa a stagione in corso può incidere psicologicamente sul prosieguo dell’intera annata”. Parole e musica di Ciro Ferrara, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, uno che di vittorie e trionfi se ne intende. Lo snodo cruciale sta proprio qui, portare a casa un titolo , risultato a Napoli mai banale, strappandolo dalle mani della squadra che domina in Italia da oltre tre anni, potrebbe avere un impatto essenziale nel computo di una stagione travagliata, ma ancora in piedi su tre fronti.
Un trionfo negli Emirati, dinanzi agli occhi degli sceicchi affamati di calcio e spettacolo, rappresenterebbe una vera e propria panacea in grado di permettere alla truppa di Rafa Benitez di smaltire le tante tossine di un primo scorcio di stagione davvero problematica. Ali ai piedi al gruppo ed un imperativo per Aurelio De Laurentiis e la dirigenza partenopea: un mercato di riparazione di livello, Gabbiadini rappresenta un ottimo inizio, per mettere nelle gambe di questo Napoli tutto ciò che serve per vivere al massimo un 2015 tutto da scrivere, attende solo l’autore giusto.
Edoardo Brancaccio