Un referente di lusso, una vera e propria garanzia. Edy Reja a Napoli ha lasciato il cuore ed anche di più, profondamente ricambiato. Uomo di calcio e di esperienza, il primo a vagliare sul campo le qualità di talenti come Hamsik e Lavezzi. L’ex allenatore azzurro vanta un’esperienza sulla panchina dell’Hadjuk Spalato, dove ha allenato il prossimo acquisto azzurro Ivan Strinic. Immancabile quindi un suo parere, rilasciato ai taccuini del Corriere dello Sport.
“Un esterno di ruolo capace di guadagnare il fondo e crossare, in possesso di buona progressione palla al piede nonché abile sulle palle inattive, punizioni e calci d’angolo. Molto prezioso nelle ripartenze ma valido anche nella fase di possesso palla. Più portato all’azione di rilancio che a quella difensiva ma stiamo parlando di un calciatore di caratura internazionale”.
Parole che non necessitano di eccessive repliche, del resto Reja il giocatore l’aveva già scandagliato da tempo: “Sarebbe stato il primo nome che avrei indicato nel caso mi avessero proposto una panchina in questo periodo. Sapevo che il ragazzo si sarebbe svincolato a dicembre ed io che ho sempre inseguito dei mancini naturali, fin dai tempi del Napoli dove per 5 campionati mi sono dovuto sempre arrangiare, avrei fatto le capriole per farmelo acquistare. Un ottimo calciatore, dotato di buona tecnica di base abbinata ad altrettanta fisicità, che però ha maggiore propensione alla fase offensiva piuttosto che a quella difensiva. Ma se arriva a Napoli, si tratta davvero di un bel colpo, intelligente quanto mirato”.
Non manca il piccolo retroscena, Strinic avrebbe potuto raggiungere la Serie A con anticipo: “Lo conoscevo e sapevo quanto potesse rendere in un centrocampo a 5 ma anche in una difesa a 4. Così lo proposi al presidente della Lazio e fu anche contattato per un certo periodo ma senza tanta insistenza perché eravamo piuttosto coperti in quel ruolo. Poi, lui ed il suo entourage optarono per il Dnipro e non se ne fece nulla. Ma io l’ho sempre seguito con interesse e devo dire che è maturato con il tempo ritagliandosi un ruolo in nazionale anche se negli ultimi tempi lo si è visto di meno”.