Da Strinic a Gabbiadini, ma il primo vero colpo il Napoli se l’è assicurato a Doha

Le parole del presidente, la super festa del San Paolo e l’arrivo di Strinic hanno inaugurato il 2015 azzurro, anno di conferme e novità. È un Napoli che gioca d’anticipo e si cautela, in attesa del gong che darà il via alla sessione del mercato di riparazione di gennaio. Non solo il terzino, a Castel Volturno si attende con entusiasmo Manolo Gabbiadini, rinforzo graditissimo dall’intera società e da Rafa Benitez, che detta le istruzioni per completare una rosa ancora in parte immatura e orfana di pezzi pregiati.

Sarà un mese di sondaggi e trattative, alla ricerca di validi sostituti e talenti da rispolverare, vista la difficoltà di mettere a segno colpi importanti in questa finestra invernale. L’instabilità della difesa e la poca compattezza del reparto centrale azzurro non fanno dormire sonni tranquilli al tecnico spagnolo, ma il Napoli ripartirà da più certezze: in primis, tra tutte, la compattezza ritrovata nella sfida di Doha. La vittoria della Supercoppa, alla vigilia delle feste natalizie, ha mostrato finalmente un’anima e la voglia di una squadra di tornare al successo e a lottare su tutti i fronti. Una miccia, già accesa, in attesa dell’esplosione dei fuochi d’artificio. Ma, tra i top e flop della prima parte di questa stagione, rivelatisi piacevoli sorprese nel big match degli Emirati arabi, spicca la personalità e la netta ripresa di Rafael Cabral.

Il brasiliano, complice di numerose disfatte azzurre, si è reso protagonista nella gara contro la Juve mostrando quella capacità che lasciava buone speranze ai tempi del ruolo di vice e, successivamente, seppellita con l’addio di Pepe Reina. L’infortunio e la responsabilità di una maglia da titolare gravavano sulla posizione del giovane portiere azzurro che, sul finire del 2014, non lasciava alcuna speranza di ripresa. Fino al giorno del giudizio.

Proprio così, la sfida di Doha consacra Rafael, restituendogli l’abilità di dettare legge ai compagni del reparto più arretrato, quella di intervenire sulle palle inattive e, ancor di più, di intimidire gli avversari dal dischetto. La furbizia e il coraggio toccano gli apici nella sfida a tu per tu con Tevez, così come in quell’ultimo rigore che beffa Padoin e regala al Napoli l’ambita Supercoppa. Rafael c’è, da Doha al Manuzzi, dove il Napoli ripartirà nel match con il Cesena. È lui il primo vero acquisto azzurro, leader ritrovato su cui Rafa potrà contare, accantonando gli svarioni del passato.

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