Finalmente la settimana post Juventus sta per concludersi. Sono stati giorni immensamente difficili nell’ambiente azzurro, con ore intense e piene di polemiche. Il gol annullato con la carica su Buffon, la rete di Caceres, le parole da ragazzino di Bonucci e le potenti uscite di DeLa contro Nicchi e compagnia. Insomma, domenica ritornerà il calcio giocato e si potrà lasciare alla spalle questo capitolo.
Della partita di domenica sera devono però rimanere ben presenti tante cose, tutte fondamentali per una squadra che deve e vuole crescere in questa seconda parte di stagione. Parliamoci chiaro, il Napoli visto in campo al San Paolo nella scorsa uscita non è stato all’altezza delle aspettative. I cinquantamila presenti a Fuorigrotta si aspettavano molto di più ed anche l’ambiente che si è creato all’ingresso in campo – con la leggendaria musica di Pino Daniele – meritava di essere onorato con una prestazione molto più intensa dei partenopei.
Non si è fatta viva la formazione, che nelle grandi occasioni, riesce sempre a trovare quel qualcosa in più. Già dai primi minuti non si è vista la grinta giusta e soprattutto a centrocampo, i bianconeri hanno dominato. Sì, perchè più che con Tagliavento, Allegri ha vinto nella fascia mediana del campo. Pogba, Vidal e Marchisio hanno dominato e sono sempre stati in grado di poter produrre gioco. Il Napoli deve seriamente risolvere una grana che potrebbe essere molto amara. Inler è fuori non si sa per quale motivo, Jorginho non sta mantenendo altezza alle aspettative. Poi ci sono i titolari, David Lopez e Gargano. Due giocatori con grande spirito di sacrificio, soprattutto il secondo, ma qualitativamente parlando, due giocatori da decimo posto.
Il pareggio sarebbe stato molto più giusto e qui entra in gioco la questione Tagliavento, anzi per meglio dire la questione palazzo. De Laurentiis, ritornato a tuonare in settimana come ai bei vecchi tempi, ha sottolineato questa differenza di trattamento che incorre tra le prime della classe e gli azzurri. Si è parlato di appoggi politici, di trattamenti irregolari, dimenticandoci forse che non stiamo parlando di un errore che non è nemmeno tra i più clamorosi di quest’anno. Contro l’arbitro c’è da denunciare soltanto la rete irregolare – per un fuorigioco seppur millimetrico – del secondo vantaggio bianconero. Per il resto, non c’è altro da dire. Sembra quindi inappropriato, seppur ci sia tanta da recriminare, aprire l’anno e parlare subito di complotto contro il Napoli, specialmente se si ha alle porte una partita fondamentale come quella contro la Lazio.
Benitez, da ottimo tecnico quale è, avrà sicuramente già preparato i ragazzi per quella che si potrebbe rilevare una gara decisiva per il resto della stagione. L’avversaria è la diretta concorrente verso il terzo posto, Inter e Milan permettendo, e per questo non si può continuare a piangere per una sconfitta dolorosa. I biancocelesti sono troppo in forma, per rimaner immobilizzati sugli errori di domenica e i tre punti di Roma, potrebbero rivelarsi troppo cruciali per il futuro.
C’è quindi da rientrare nei ranghi, compattarsi come nel prima e dopo Supercoppa, e mettersi di nuovo a pedalare. Una partita sbagliata ci sta, sbagliarne due potrebbe però essere allarmante.