Bruno Giordano. Basta il nome a far venire in mente un’epoca che sarà per sempre irripetibile nella storia del Napoli, anche se dovessero arrivare (e per carità, ce lo auguriamo tutti, il prima possibile) nuovi scudetti. Ma-Gi-Ca. Un attacco atomico. Anche se lo scudetto, Giordano, lo vinse l’anno prima che arrivasse Careca: “Ci divertivamo. Forse meno i nostri avversari. E si divertiva la gente: nella mia carriera non ho provato mai più sulla mia pelle l’emozione di vedere un intero popolo così felice”, dice a SpazioNapoli l’ex attaccante di Lazio e Napoli. Le due squadre che oggi si giocano un pezzo importante di futuro.
E’ già spareggio Champions tra azzurri e biancocelesti?
“Siamo all’ultima giornata del girone d’andata, non credo possa parlarsi di ultima spiaggia. Di certo è una partita importante, che può dare un indirizzo preciso alla corsa per il terzo posto”.
Pareggio scontato allora?
“No, anzi. Un risultato del genere favorirebbe le inseguitrici, che potrebbero ritrovarsi molto vicine a Napoli e Lazio. Pioli e Benitez se la giocheranno, d’altronde è nella loro mentalità”.
Carte scoperte e vediamo chi è più forte allora.
“Come valori tecnici il Napoli ha sicuramente qualcosa in più. La Lazio sta facendo una buona stagione, ma si trova così in alto perchè la quota per il terzo posto è scesa tanto rispetto all’anno scorso. Sono gli azzurri ad essere in debito: avrebbero potuto essere molto più in alto”.
Deluso dal Napoli allora?
“Obiettivamente tutti immaginavano una stagione diversa. Questa era l’annata in cui si poteva provare ad inserirsi davvero nella lotta per lo scudetto. Juve e Roma sono più forti in quanto ad organici, ma la loro solidità non mi sembra inattaccabile come nello scorso campionato”.
Cosa manca alla squadra di Benitez per arrivare ai loro livelli?
“Ad oggi è la continuità il vero tallone d’Achille del Napoli. Tanti punti persi contro squadre molto meno forti, prestazioni importanti alternate con altre da dimenticare. Un difetto che si porta dietro dallo scorso anno”
E che il mercato non è riuscito a colmare.
“Io sono un ex attaccante. Ma senza il supporto di chi c’è dietro, chi gioca in avanti può poco. Ecco, il Napoli a centrocampo ha un difetto atavico ormai: la mancanza di un giocatore di livello internazionale, che faccia la differenza in quella zona del campo come Higuain la fa in attacco”
Vincenzo Balzano