Risultato raggiunto ma quanta sofferenza, la battaglia che ha visto stasera disimpegnarsi Napoli ed Udinese è il frutto di troppi errori, tanta, troppa, imprecisione ed incertezza. Difficoltà palesata dalla coppia di centrali, Henrique e Britos non hanno di certo brillato, in costante balìa delle tempestose onde rappresentate dagli sguscianti, intraprendenti avanti friulani. Imprecisione e poca lucidità che ha per lunghi tratti caratterizzato la gara delle bocche di fuoco partenopee. Tra queste, ad emergere, in negativo, è stato Dries Mertens. Il folletto con il numero 14 stampato sulle spalle è il peggiore in campo della sfida di stasera.
Fuoco fatuo – Ha subito l’occasione di imprimere il proprio timbro, deciso, forte, sulla gara, ponendo il percorso verso i quarti tutto in discesa. Va sicuro dal dischetto, ma a Scuffet battuto carica il tiro di una forza eccessiva, il pallone si stampa sulla traversa. Qualcosa si rompe, Mertens a tratti scompare, si fa trascinare nell’oblio di una prestazione senza nerbo. Si accende nel finale della prima frazione di gara, e così farà per tutto l’arco dei 120′ minuti. Fiammate, brevi, intense – guadagna l’espulsione di Widmer con un grande spunto nel breve – alternate a errori grossolani, appoggi imprecisi, poca freddezza sotto rete. Una prestazione che rispecchia, a pieno, un’annata contraddistinta da troppi bassi e sporadici alti, cosparsa di quell’alea di sfortuna che non sembra staccarsi dalle spalle del ragazzo di Leuven. Le ultime gare sembravano riportare in auge il miglior Dries, a piccoli passi, l’auspicio dei tifosi partenopei è che questo sia solo un incidente nel percorso di un recupero definitivo. In questa seconda parte di stagione, su tre fronti, il gruppo di Benitez deve poter contare sul vero Mertens.
Edoardo Brancaccio