Il derby delle Due Sicilie arriva, impetuoso, pronto a raccontare una serata di gran calcio. Napoli e Palermo, due realtà vicine, al punto di toccarsi, due città simbolo, accomunate da luminose meraviglie e da quel lato, pregno d’oscurità, troppo spesso messo all’indice.
Neapolis e Panormus legate da storie millenarie coltivate, arricchite, da quell’essenza cosmopolita che le rende uniche. Napoli e Palermo, due, uniche, esponenti del Sud in una Serie A dove le realtà meridionali troppo spesso fanno da comparsa.
All’andata fu 3-3, con gli azzurri ancora intenti nello smaltire i colpi patiti a Bilbao. I prossimi saranno novanta minuti in cui ad affrontarsi saranno due delle migliori realtà del campionato in corso. Il Napoli di Rafa Benitez, giunto probabilmente alla vera, reale, maturazione, è pronto a giocarsi il tutto per tutto in una rincorsa in cui brillare in ogni competizione. Due titoli in un anno a fare da antipasto ad un finale di stagione in cui nulla verrà lasciato al caso, tutto dall’alto di un equilibrio finalmente raggiunto, dal punto di vista tattico, certo, ma anche ambientale. Le basi più solide sulle quali poggiare prospettive ambiziose.
Il Palermo di Iachini è probabilmente la rivelazione stagionale, il tecnico, sopravvissuto alle classiche forche caudine da sempre negli usi del patron Zamparini, ha costruito un gruppo compatto, solido, in grado di praticare un calcio brillante, in grado di esaltare al massimo il talento dei gioielli Vazquez e Dybala.
Un cammino importante costruito in buona parte tra le mura del Barbera, dove il Palermo ha raccolto 22 dei 30 punti in classifica. Non da meno il rendimento corsaro di Higuain e compagni, che lontano da Fuorigrotta hanno agguantato 21 dei 39 punti ad oggi conquistati.
Le premesse sono sul tavolo, il sipario sul Barbera è pronto ad alzarsi.
Edoardo Brancaccio