Un mistero si infittisce attorno al nome di Kalidou Koulibaly. Il difensore centrale francese è rimasto in panchina per tutti i novanta minuti di Palermo-Napoli, gara in cui sarebbe dovuto partire dal primo minuto secondo le previsioni della vigilia. A sorprendere i tifosi partenopei è il fatto che per Koulibaly si tratti della seconda esclusione di fila: Rafa Benitez contro l’Udinese, così come a Palermo, ha preferito concedere spazio a Miguel Angel Britos. Con l’esclusione del Barbera si allungano a tre dunque le partite in cui l’ex centrale del Genk è sparito dai radar: Koulibaly aveva già saltato la trasferta sul campo del Chievo per squalifica.
PUNTI DI DOMANDA – Nel frattempo a Napoli ci si domanda che fine abbia fatto l’imperioso numero 26 azzurro, ritenuto da molti il miglior centrale della scuderia difensiva a disposizione di Benitez, e soprattutto ci si chiede se la sua presenza al Barbera avrebbe potuto evitare il tracollo del Napoli. Vero che Koulibaly ha mostrato nell’arco della stagione un rendimento alquanto altalenante, ma la sua presenza talvolta ha dato sicurezza a un reparto flagellato da numeri da provinciale: il Napoli ha infatti subìto, in un arco di 23 partite, la bellezza di 30 reti. Troppe per una squadra che punta al secondo posto in classifica. E allora i tifosi sono a caccia di un capro espiatorio a cui dare le colpe dello sbandamento difensivo. Il nome più accreditato è quello di Rafael, colpevole sul primo goal del Palermo, ma circola anche quello di Miguel Angel Britos. I recenti svarioni del difensore uruguagio (un autorete contro il Chievo e un errore grave sulla rete del momentaneo 2-1 dell’Udinese) erano stati ben mascherati dalle vittorie degli azzurri, ma contro il Palermo è saltata all’occhio la sua impotenza (e quella di Albiol) contro lo strapotere tecnico di Dybala.
ALTI E BASSI. Si profila allora un cambio di gerarchie difensive in casa Napoli. Contro il Trabzonspor in Europa potrebbe rivedersi Kalidou Koulibaly, assente nelle ultime tre uscite di campionato. I tifosi ripongono molte speranze nel centrale francese, chiamato a riparare una situazione difensiva che definire intricata sarebbe riduttivo. Eppure Koulibaly in questa stagione ha alternato prestazioni brillanti ad altre da dimenticare. In estate aveva mostrato una sicurezza e una personalità degne di un veterano, ma le due qualità sono state confermate soltanto a tratti nella prima parte di stagione. Il picco massimo della sua esperienza partenopea resta ancora la partita da man of the match disputata agli esordi di novembre contro la Roma. Allora gli assalti degli attaccanti giallorossi impattarono tutti sul muro eretto dal numero 26 partenopeo. E’ arrivata dunque per Koulibaly l’ora di fare sul serio e di acquisire quella continuità e quella leadership fortemente richiestegli dai tifosi azzurri. Caratteristiche indispensabili, specialmente se necessarie a una difesa ballerina.
Vittorio Perrone