Sono state ore vivaci quelle che hanno seguito la sconfitta del Napoli a Palermo nella gara di sabato sera. Tifosi e critica non hanno accettato la brutta prestazione degli azzurri i quali, in effetti, non si sono espressi benissimo rispetto alle uscite precedenti. Alcuni commenti, però, sono sembrati oggettivamente spropositati.
Ma Benitez e i suoi ragazzi hanno subito l’occasione di rifarsi e di far ricredere scettici e criticoni. Domani, infatti, si torna in campo per l’Europa League, competizione da sempre cara al tecnico spagnolo che tra l’altro l’ha già vinta per ben due volte in carriera: con il Valencia nel 2004, quando il trofeo si chiamava ancora Coppa Uefa, e con il Chelsea nel 2013. Fare un buon risultato significherebbe ridare entusiasmo alla città e alla tifoseria, ma soprattutto potrebbe essere utile ai calciatori per trovare le energie, sia mentali che fisiche, per continuare la rincorsa al secondo posto e per rimettere sul giusto percorso il resto della stagione.
L’avversario da affrontare non è una big del calcio europeo, ma il Trabzonspor, squadra della città di Trebisonda, rappresenta comunque uno scoglio assai ostico da superare. La squadra è composta da calciatori che hanno un pedigree di tutto rispetto come l’ex Porto e Chelsea Bosingwa, l’ex milanista Kevin Constant che però sarà assente per squalifica nella gara d’andata, e soprattutto dal paraguayano ex Benfica Oscar Cardozo.
Molto caloroso anche il pubblico di casa noto per l’uso di fumogeni, petardi e carta igienica durante il 61° minuto di gioco, ricorrenza dovuta al fatto che nel 1461 cadde l’Impero di Trebisonda. A quel tempo Trebisonda costituiva il maggior porto sul Mar Nero, e per i mercanti che rifornivano le regioni interne, “perdere la rotta di Trebisonda” o “perdere la Trebisonda” significava perdere il denaro investito nel viaggio. Da qui derivò l’idea di danno e disgrazia. Dunque, è proprio il caso di dire: Napoli, in Turchia è vietato perdere la Trebisonda.