Lunedì alle 19 al San Paolo è atteso il Sassuolo “made in Italy” di Eusebio di Francesco in cerca di riscatto dopo la sconfitta casalinga di sabato scorso contro la Fiorentina. Di fronte si ritroverà un Napoli galvanizzato dalla netta vittoria per 4 a 0 di ieri contro il Trabzonspor.
DI FRANCESCO – alla vigilia del match contro il Napoli il tecnico del Sassuolo ha rilasciato alcune dichiarazioni a TuttoSport mettendo in chiaro quali siano le intenzioni della sua squadra in vista della partita del San Paolo e svelando anche il (noto) tentativo poi fallito della società neroverde di acquistare Zapata a gennaio : “Mancherà Higuain ma il Napoli è una grandissima squadra e al suo posto ci sarà Zapata, che volevamo a gennaio: ottimo attaccante. Al Napoli bastano 10 minuti per farti male. Dietro, però, qualcosa concede. Cerco di trasmettere una mentalità offensiva. Sarò noioso, ma l’ho imparato da Zeman”.
IL TRIDENTE – le parole di Di Francesco confermano una volta di più i pericoli dai quali dovrà guardarsi l’undici di Benitez: il tridente offensivo del Sassuolo infatti è di quelli “pesanti”, da fare invidia anche ad alcune delle cosiddette “grandi”del nostro campionato. Zaza porta in dote 8 gol ed ha tutte le intenzioni di bissare la rete messa a segno al San Paolo la scorsa stagione quando i neroverdi imposero l’1 a 1 al Napoli. Ai suoi fianchi il bomber lucano avrà i 2 (soliti) folletti terribili: Berardi a destra (a bersaglio per ben 7 volte in stagione) e Sansone a sinistra (quest’ultimo in ballottaggio con Floro Flores per una maglia da titolare).
LE CONTROMOSSE – Napoli avvisato dunque. Bisognerà tenere alta la soglia dell’attenzione contro questo tridente. In tal senso un grosso aiuto ai 2 centrali Albiol e Koulibaly dovrà essere dato dai 2 terzini che (con tutta probabilità) saranno Strinic e Maggio a riposto in Europa League. Attenzione che dovrà essere prestata soprattutto ai movimenti delle 2 punte larghe del Sassuolo, bravissime nel tagliare il campo verso l’interno e ad andare a concludere verso la porta, gioco offensivo che il tecnico Di Francesco ha ereditato dal vecchio maestro Zeman.
Carlo Tomasino