La questione restyling del San Paolo è all’ordine del giorno per il Napoli. I problemi però sembrano tutt’altro che risolvibili in breve tempo. Infatti, secondo quanto riportato dalla odierna edizione de La Repubblica la Procura della Corte dei Conti avrebbe aperto un’inchiesta.
Nel mirino è il rapporto tra il patron De Laurentiis ed il Comune che è proprietario dell’impianto di Fuorigrotta. Lo stesso quotidiano riporta che il procuratore Marco Catalano ha chiesto 48 ore fa al Gruppo Tutela Spesa Pubblica della Finanza un ulteriore accertamento sulla riscossione dei canoni. Cerchiamo di fare chiarezza.
TRE CAPITOLI DA RISOLVERE – Sono tre i punti che sono in sospeso: i canoni della pubblicità, il costo degli steward e i consumi idrici. Nel mirino c’è anche la pubblicità, perché al Comune spetta di norma il 4,5% degli introiti, o minimo 45 mila euro all’anno. Il problema sorge inoltre perché De Laurentiis ha opposto il segreto industriale nonostante la convenzione con il Comune sia un atto pubblico.
LA CONCLUSIONE – Così chiude lo stesso quotidiano: “Insomma, il Comune batte cassa. Uno schiaffo per De Laurentiis che, dopo aver saldato i suoi debiti, aspetta ancora da piazza Municipio il rimborso dei lavori che ha anticipato negli anni in cui le casse comunali erano a secco: oltre 2 milioni di euro. Fatture presentate dal patron che gli uffici stentano ad autorizzare. Perché quegli appalti dovevano essere svolti con procedure di gara, visto che l’impianto è di proprietà di un ente pubblico”.