Domenica il Napoli affronta il Verona al Bentegodi, in un match che non sarà di certo facile. Buono lo score degli azzurri contro gli scaligeri nell’ultimo anno e mezzo, ma la squadra di Mandorlini sta bene e se la giocherà fino all’ultimo. Lo conferma anche Alessandro De Pietro, giornalista di Gazzetta, L’Arena e Radio Verona, intervenuto in esclusiva ai microfoni di SpazioNapoli.
Come arriva il Verona a questa gara? Abbiamo letto in questi giorni di alcune defezioni, come sta la squadra?
“Meglio rispetto a prima, perché il Verona ha recuperato molti infortuni. Siamo quasi al completo, mancano due centrali, però la squadra sta bene e Sala, vera sorpresa di questa stagione, si sta dimostrando un giocatore di livello superiore. Da quando è rientrato gioca bene in qualunque ruolo. Domenica potrebbe essere schierato a centrocampo al posto dello squalificato Ionita”.
L’anno scorso il Napoli vinse 0-3 al Bentegodi e 5-1 in casa, quest’anno 6-2 al San Paolo. Gli scaligeri non sono particolarmente fortunati quando giocano contro gli azzurri. Che partita sarà?
“Mi aspetto una partita diversa rispetto agli altri anni, il Verona sta bene fisicamente e ha fiducia, naturalmente il tutto va misurato con la forza del Napoli, una delle squadre più forti, superiore al Milan con cui abbiamo giocato la settimana scorsa. Però sono fiducioso, il Verona sa far male in avanti e ha imparato a difendersi come mai aveva fatto in quest’anno e mezzo. È una squadra che rischia poco e poi lì davanti c’è Toni che è il nostro Higuain”.
Un pareggio, una vittoria e due sconfitte nelle ultime quattro partite per il Napoli che ha bisogno di punti per consolidare il terzo posto e tentare l’assalto al secondo. Che atteggiamento ti aspetti dagli uomini di Benitez? Inciderà la stanchezza dell’Europa League?
“Giocare il giovedì, poi la domenica in campionato e di nuovo giovedì in coppa è complicato, penso che il Verona abbia un piccolo vantaggio. Inoltre ieri contro la Dinamo Mosca hanno giocato parecchi titolari. Molto dipenderà dalla compattezza dei gialloblu, soprattutto se Tachtsidis riuscirà a fare da schermo alla difesa tamponando gli inserimenti degli azzurri e soprattutto di Hamsik. Gli uomini di Mandorlini dovranno rimanere corti senza rischiare troppo”.
Tralasciando Higuain, qual è l’azzurro che temi di più?
“Senza pensarci su due volte dico Gabbiadini. Ha avuto un impatto che non mi aspettavo nonostante già sapessi delle sue grandi qualità. Lo conoscevo già molto bene e tra l’altro la sorella gioca nel Verona Calcio femminile. Non credevo però si ambientasse così rapidamente in una piazza importante come Napoli. Dalla distanza e sui calci da fermo poi è pericolosissimo”.
Infine una considerazione su Jorginho, ex della gara. L’anno scorso s’inserì subito bene, disputando ottime gare e conquistando la fiducia di Benitez. Quest’anno rende molto di meno. Come ti spieghi questa involuzione?
“Secondo me resta un ottimo giocatore. Il Napoli ha fatto un investimento importante e per questo mi aspettavo si puntasse di più su di lui. Ho vissuto intensamente il mercato invernale dello scorso anno e mi ricordo un’intromissione del CSKA Mosca con un’offerta da 10 milioni cash, la cifra richiesta dai gialloblu. Il Verona, però, lo aveva già promesso al Napoli. Credevo potesse giocare di più, c’è stato un dosaggio particolare. Forse Benitez si aspettava un altro giocatore o un rendimento più costante. Non credo dipenda da un problema di personalità, è un ragazzo con un gran carattere e con la testa sulle spalle, certo il Napoli è il Napoli ed è una grande piazza ma non credo sia un problema mentale. Ad ogni modo è un giocatore interamente del club partenopeo, il riscatto della seconda metà è solo una formalità”.
Andrea Gagliotti (Twitter: @AndreaGagliotti)
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