Sfida d’Europa. L’Europa minore come spesso etichettata, ma che di minore ha solo il peso economico. Ritorno degli ottavi, sfida a Mosca contro la Dinamo dopo la vittoria del San Paolo. La strada verso Varsavia è impervia ma non impossibile.
I partenopei sono ancora in gioco su tre fronti e non sembrano voler abbandonare nulla. Continuità, questa la parola chiave che i partenopei non riescono ad assorbire. Prestazioni altalenanti che purtroppo oscurano il grande lavoro dell’entourage di Benitez.
Doppio legno – Pari e patta e può andare bene così. Primo tempo equilibrato, tutto a vantaggio degli azzurri. Ci si aspettava una Dinamo aggressiva nei primi minuti mentre i russi escono alla distanza. Eppure gli uomini di Benitez avrebbero almeno un paio di occasioni per sbloccare il risultato; prima è Mertens a colpire la traversa, poi Callejon a fallire l’appuntamento con il gol. Bravissimo il belga a colpire da distanza siderale, sfortunato per la traversa a portiere battuto. Colpevole lo spagnolo a fallire la più ghiotta occasione del primo tempo; trovato benissimo da Jorginho in diagonale (finalmente un passaggio illuminante dell’italo brasiliano) José María non ritrova la via del gol, facendo la barba al palo. Scampato il pericolo i russi riprendono a giocare e, complice un calo degli azzurri, assediano la trequarti partenopea pur senza creare grandi occasioni. Il pareggio premia il Napoli, non precisissimo nelle ripartenze.
Un pareggio che ha il sapore dei quarti – Nella sfida sui centottanta minuti Benitez è uno stratega quasi infallibile. Azzurri venuti a Mosca per contenere e ripartire. Nel secondo tempo il contenimento c’è, le ripartenze assenti. Nell’unica occasione utile è Gonzalo Higuain a fallire l’occasione che potrebbe valere la tranquillità. Trovato in profondità l’attaccante argentino salta anche il portiere (uscito incautamente dall’area) in dribbling ma poi tenta un improbabile pallonetto. Russi che per fortuna si spengono con il passare dei minuti, senza creare molto e con tanto fervore agonistico. Gli uomini di Benitez crescono invece alla distanza pur non brillando in nessun frangente. Partita tutto cuore e sostanza per portare a casa un pareggio che ha il sapore dei quarti di finale.
Non importava come, l’importante era assaporare ancora una volta il profumo dei quarti.