“Possiamo toglierci ancora grandissime soddisfazioni”, parola di Mariano Andujar. Il portierone azzurro suona la carica e spinge i compagni a non mollare. Nelle parole dell’argentino, rilasciate quest’oggi a Radio Kiss Kiss, l’anima del leader, che stravolge ogni piano e , dopo aver rubato il posto da titolare a Rafael, si carica la squadra sulle spalle e la trascina verso il successo. La sicurezza del portiere non sta tanto nei quasi due metri di altezza e nelle spalle larghe, non solo nei guantoni e nelle urla lanciate dall’area piccola per dirigere i compagni, quanto nelle dichiarazioni di speranza e convinzione.
La crescita di una squadra passa per un leader, figura sconosciuta nella rosa di Benitez. Lo spirito da condottiero di Reina non è stato raccolto in eredità da nessun azzurro: ci ha provato Higuain ripetutamente, trasportando i suoi alla vittoria, poi Gargano dalla linea centrale del campo, con testa e cuore immerso in ogni sfida. L’argentino arriva silenziosamente alla corte di Benitez, pronto a scaldare la panchina, eppure il destino sembra avergli riservato una strada diversa. Negli errori del compagno di porta la responsabilità di dover ricoprire un posto fisso tra i pali, limitando i danni precedenti.
Sbagliato esaltare le prestazioni dell’ex Catania, che pur ne ha commessi di errori nelle ultime gare, ma giusto elogiare quanto di buono sia riuscito a trasportare nello spogliatoio azzurro. La voglia di riscatto a Roma, la consapevolezza di poter ambire alla Coppa facendo fuori i tedeschi del Wolfsburg. Il Napoli può e deve lottare su tre fronti, senza mollare, senza dimenticare il supporto dei tifosi. Lo sa bene Andujar, che si affaccia allo sprint finale della stagione ricco di buoni propositi: “Il riposo ci aiuterà, torneremo pronti alla caccia delle squadre che ci anticipano”. È arrivato il momento di lottare e Mariano non può che rispondere presente.