Marchisio, tanto rumore per nulla ma Conte s’infuria e minaccia l’addio. Ormai rottura totale con l’ambiente Juve, pronto lo sgarro?

Passare da idolo incondizionato di una tifoseria a primo nemico della stessa? Chiedere ad Antonio Conte. L’immagine del tecnico pugliese portato in trionfo dai calciatori juventini e coccolato dalla dirigenza bianconera in seguito ai successi in campionato appare quantomai sbiadita seppur sia passato meno di un anno. Mesi concitati, in cui tra l’attuale CT della Nazionale italiana e la sua ex squadra (prima da calciatore e poi da allenatore) ne sono successe davvero di ogni.

L’ADDIO – Era il 15 luglio del 2014 quando Conte, sorprendendo tutti, annunciava l’addio alla Juventus. Una scelta sorprendente, che aveva fatto sobbalzare tutti dalla sedia. Una decisione improvvisa per gli altri ma non certo per lui, premeditata da già mesi. Non solo stanchezza e stress, bensì forti divergenze sul mercato alla base del divorzio, con Cuadrado eletto a pomo della discordia bianconera. Un addio tutto sommato consensuale e non così brusco che non lasciava certo presagire quanto sarebbe successo dopo.

NAZIONALE – Dopo numerose speculazioni e rumors, Conte viene annunciato da Tavecchio quale nuovo selezionatore della Nazionale italiana lo scorso 19 agosto. Gli screzi tra le due parti cominceranno proprio da questo momento. Un susseguirsi di dichiarazioni ficcate, dalla polemica degli stage, con Marotta e Agnelli a fare quadrato contro l’idea del loro ex tecnico, alla sibillina (mica tanto) dichiarazione di solo qualche settimana fa: “La mia Juve avrebbe 20 punti di vantaggio“, fino alla querelle Marchisio. La questione legata all’infortunio del centrocampista bianconero (per i medici della nazionale lesione al crociato, secondo i controlli della Juventus un affaticamento) hanno riaperto la ferita tra le due parti.

DUBBI AZZURRI – La paura per uno stop di 6-8 mesi è rientrata, non la polemica scaturita dalle parole di John Elkann: “Più infortuni con Conte. Perché tanto lavoro in Nazionale?”. Tanto è bastato affinché si scatenasse, ancora, l’ira di Conte che starebbe meditando nuovamente di lasciare la Nazionale. “Non mi piace questo mettermi il passato contro. Ora penso alla Bulgaria, poi si vedrà”.

Rottura totale con la Juventus, dove ormai è visto come un nemico e secondo alcuni traditore, dunque, ma anche allontanamento dalla Nazionale. È risaputo che all’allenatore i ritmi compassati da CT stiano un po’ stretti per uno come lui abituato all’adrenalina e alla pressione continua e costante per 10 mesi all’anno e non solo ad intermittenza. Una necessità che potrebbe indirizzarlo nuovamente tra le braccia di un club, mettendo già da parte l’avventura di selezionatore.

SUGGESTIONE – Il tormentone allenatore non tiene col fiato sospeso solo Tavecchio, che si espose fortemente per la scelta di Conte e che ora potrebbe perderlo, ma anche la piazza di Napoli che non conosce ancora la decisione di Rafa Benitez, in scadenza di contratto il prossimo giugno. Discorsi che viaggiano su due binari completamente opposti? Forse, ma spesso proprio i binari finiscono con il convergere. De Laurentiis è alla ricerca di una figura forte, capace di far imporre finalmente il Napoli in campionato dopo oltre 25 anni di astinenza da successo. E chi meglio di Conte, tre volte campione d’Italia nelle ultime tre edizioni della Serie A? Un’occasione che sarebbe ghiotta per entrambi. E chissà che Conte non possa farci un pensierino, in una sorta di sgarbo verso un amore finito decisamente male e proseguito peggio.

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