E’ un momento difficile per il Napoli, reduce da una serie di prestazioni negative. Sul banco degli imputati è salito nuovamente il pacchetto arretrato azzurro, così come era accaduto a inizio stagione. Con un bottino di nove reti subite nelle ultime sei gare disputate, la retroguardia è ritenuta responsabile delle recenti debacle. Un passivo che ricorda quello di inizio stagione, quando gli azzurri incassarono sette reti nelle prime sei giornate.
A volte, però, basta una partita per spazzare via le critiche. La gara della svolta fu quella contro la Roma: 2-0, porta inviolata con Gervinho e company resi inoffensivi e Koulibaly migliore in campo. Gli scettici sull’acquisto del francese dovettero ricredersi, perché il numero 26 mostrò una personalità da campione, frenando ogni azione giallorossa e spingendosi anche in avanti con una cavalcata degna del miglior Callejon.
A volte basta una partita per spazzare via le critiche. Una scena che si ripete. Ora come allora la difesa è sul banco degli imputati, e il lunch-match con la Roma giunge nuovamente in soccorso. Stavolta però la posta in gioco è ben più alta: in ballo c’è la conquista di un piazzamento in Champions.
Non di sole giocate offensive dovrà vivere il Napoli in quel di Roma: vitale sarà anche la fase difensiva, nella speranza di portare a casa il risultato anche mantenendo la porta inviolata. Un fattore, quest’ultimo, da non prendere sottogamba, perché può donare fiducia a un reparto messo troppo spesso in discussione.
Già all’andata la gara con la Roma inaugurò un filotto di tre partite in cui Rafael non fu mai costretto a raccogliere il pallone in fondo al sacco. Chissà che non possa ripetersi di nuovo. Perché, stavolta, la posta in gioco è davvero alta.
Vittorio Perrone