Una sfida affascinante contro la squadra del momento. Quella Lazio che ha collezionato sette vittorie di fila in campionato ed ha effettuato il sorpasso proprio ai danni del Napoli. La compagine di Pioli gioca un ottimo calcio ed è stata, da molti addetti ai lavori, indicata come la più divertente squadra italiana. Il bel gioco ha portato anche ottimi risultati con il terzo posto raggiunto e la rincorsa per la Champions diretta.
Napoli che viene da un periodo difficile con alterni risultati. L’incertezza sul futuro di Benitez sembra aleggiare come una spada di Damocle sulla testa della società e degli uomini azzurri. Tante le sirene per i giocatori, troppe le parole intorno alla squadra. Questo è il momento per riprendere a giocare in un mese topico per il futuro azzurro in campo nazionale ed internazionale.
Si parte dal pareggio dell’Olimpico, piccolo vantaggio per i partenopei ma con i laziali vogliosi di raggiungere la Juventus in finale. Pubblico delle grandi occasioni con circa cinquantamila spettatori.
Benitez sceglie Gabbiadini ed Hamsik e conferma Mertens alle spalle del solito Higuain. La Lazio è schierata con un 4-3-3 con Cataldi e Biglia a centrocampo dietro al tridente offensivo.
Alta intensità ed equilibrio assoluto – Questa la sintesi della prima frazione di gioco. Le squadre praticano un gioco arioso e tentano di superarsi senza il minimo timore reverenziale. Gli uomini di Benitez partono aggressivi con i due mediani, Gargano ed Inler pronti ad aiutarsi vicendevolmente ed a recuperare palla interrompendo l’azione laziale. I laziali sembrano invece sorpresi dalla partenza del Napoli e soffrono il pressing a centrocampo. Poche le occasioni da gol seppur la partita viva di fiammate e gioco veloce. Ci provano prima i partenopei: sfortunato Gabbiadini sul calcio di punizione che colpisce il palo a Berisha battuto. Scampato il pericolo la Lazio prova a far salire baricentro del gioco ed impaurisce il Napoli in evidente stato d’ansia quando pressato a difesa. Quasi del tutto assente Felipe Anderson ben contenuto da Maggio mentre i suoi compagni provano a colpire dalla distanza con Parolo e Candreva senza successo.
Eliminati – La partita viaggia su una sottile linea. Napoli idealmente in vantaggio dopo il risultato dell’andata ma che subisce la pressione psicologica di un potenziale gol della Lazio che ribalterebbe la situazione. Squadre che con il passare dei minuti si allungano, ne guadagna lo spettacolo. Continui i cambi di gioco con azioni pericolose su entrambi i lati. Pioli prova a mischiare le carte e cambia modulo mandando in campo Mauri per il giovane Cataldi e Lulic per Candreva. Il Napoli sembra averne di più nelle gambe ed in più di un’occasione sfiora il vantaggio con azioni manovrate e tanto pressing. Bravissimo Berisha a porre rimedio in un paio di occasioni alle sviste della propria difesa. Fallisce la più ghiotta occasione Higuain su contropiede fulminante. La mossa l’azzecca Pioli quando sposta Felipe Anderson sulla sinistra; la perde invece Benitez quando sceglie De Guzman per Mertens. Impalpabile l’olandese che fallisce un gol su imbeccata di Hamsik e partecipa al collasso sul lato sinistro perdendosi Felipe Anderson diventato imprendibile. E’ proprio dai piedi del brasiliano che parte l’azione del gol decisivo. Fulmineo sulla fascia e bravissimo a crossare rasoterra per il gol del neo entrante Lulic. Colpito il Napoli prova a riordinare le idee con Benitez che lancia anche Insigne per una squadra a trazione anteriore. Inutile il forcing finale con Lulic che si veste da portiere salvando sulla linea l’incursione di Insigne. Finisce qui la rincorsa azzurra, la Lazio vola in finale contro la Juventus il Napoli si lecca le ferite sperando di riprendersi al più presto.
Antonio Picarelli
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